Le imprese dell’alimentazione della Sardegna rischiano una frenata produttiva a causa dei rincari delle materie prime, dell’energia e dei carburanti per l’autotrasporto. L’allarme viene lanciato dalle associazioni di categoria dando così voce a panificatori, pasticceri e gelatieri alla luce dell’aumento dei prezzi di farine, zucchero, uova, bollette elettriche e del gas, della benzina e del gasolio. In Sardegna il settore dell’economia agroalimentare soprattutto sotto le festività natalizie muove nell’Isola circa 378 milioni di euro di consumi. Un vero rischio per l’intero settore che rischia una batosta non indifferente. Già fin d’ora si registrano rincari tra i 5 e il 10 per cento innescando una vera reazione a catena. Perché le difficoltà di approvvigionamento e i maggiori costi affrontati dai produttori ricadono poi anche su chi deve vendere al pubblico e quindi sui consumatori: cioè noi tutti. E all’orizzonte si profila l’incubo di veder aumentare il costo del panettone per questo Natale. In Sardegna il settore agroalimentare è rappresentato da 3.523 imprese artigiane che danno lavoro a ben 10mila addetti, con un’importante offerta enogastronomica di 8 prodotti DOP, IGP e STG e ben 214 prodotti “tradizionali” con una capacità di export che sfiora i 100 milioni di euro all’anno.