Sardegna a rischio demografico già entro il 2030. La previsione e lo sconcertante scenario è frutto di una proiezione demografica fatta dall’ufficio statistico Eurostat dell’Unione Europea. I dati provenienti da tutti gli Stati europei vedono i numeri della Sardegna proiettarla verso uno scenario davvero preoccupante. Intanto il primo dato che salta agli occhi è la differenza dei residenti sardi tra il 2019 e 2020: da 1.611.621 abitanti si è passati a 1.598.225 pari a un calo demografico di 13.396 unità. Tra le ragioni del calo vi è in primo luogo l’alto numero dei decessi legati alla pandemia ancora in atto. Si aggiungano le esigue nascite avvenute nel 2019 (8.858) che hanno fatto registrare un crollo del tasso di natalità del 5,14 per cento contro i 7,95 del 2011. Di questo passo è chiaro come lo scenario diventa apocalittico con un tasso di decrescita a meno 8,35 in progressione negativa rispetto i numeri già preoccupanti del 2011. Di questo passo, entro il 2050 la Sardegna rischia di perdere il 28 per cento della popolazione (447.503) con un saldo ridotto a 1.150.722 abitanti. Interi paesi dell’interno isolano rischiano di scomparire mentre la popolazione si concentrerà tra Cagliari, Sassari e Olbia con le macro aree di Carbonia- Iglesias, Medio Campidano, Oristano e Nuoro destinate a perdere circa un quarto della popolazione attualmente residente. Dati e numeri che invitano a profonde riflessioni ed elaborate strategie.