Uno sguardo all’Europa per migliorarsi e accrescere le proprie capacità
L’Europa punta allo sviluppo e all’attuazione di nuovi e più rilevanti approcci per l’apprendimento e per questo sostiene gli enti di formazione professionale nell’affrontare i processi di insegnamento. Una necessità resa tanto più necessaria dopo lo shock provocato anche in questo settore dalla crisi Covid- 19. Da qui il progetto Vela che si pone l’obiettivo di costruire una società più sostenibile e resiliente migliorando la fornitura di istruzione e formazione. In che modo? Prima di tutto attraverso l’analisi del campo d’azione, poi favorendo l’accessibilità digitale per supportare gli educatori VET nel coinvolgere le persone con disabilità nell’e-learning. «Un altro elemento su cui si incentra il progetto» spiega il presidente nazionale Ierfop Roberto Pili, «è l’aumento delle qualità della didattica a distanza mantenendo così alta la concentrazione durante le lunghe sessioni online utilizzando risorse di gamification, cioè l’utilizzo di elementi mutuati dai giochi e delle tecniche di game design in contesti che però non sono ludici». Il tutto in un quadro europeo per la fornitura di competenze digitali, strumenti di validazione e riconoscimento delle competenze. Al progetto partecipa per l’Italia Ierfop di Cagliari, Cracovia per la Polonia, Timisoara per la Romania e Alcalà de Hernares, Madrid per la Spagna. In tutto 24 partecipanti (4 per ogni paese partner) dove, all’interno dell’attività di formazione, combineranno un breve periodo di mobilità fisica di 5 giorni con la mobilità virtuale di 3 giorni attraverso l’uso di tecnologie dell’informazione e della comunicazione come spazi di lavoro collaborativi, streaming dal vivo, videoconferenze, social media così da integrare e prolungare i risultati di apprendimento della mobilità fisica.
Il progetto ha la durata di due anni. «L’adesione a questa iniziativa» spiega ancora Roberto Pili, «nasce dal materiale già pronto con contenuti specifici per il VET che oggi risulta molto meno sviluppato». Nella maggior parte dei casi infatti, gli strumenti forniti da soggetti pubblici o privati si concentrano esclusivamente sulla conoscenza teorica. E quindi c’è il rischio che gli studenti della formazione professionale siano svantaggiati rispetto ai discenti di altri percorsi educativi dato che vengono compiuti maggiori sforzi nelle materie scolastiche generali. «Questo progetto» conclude Pili, «diventa un’opportunità per gli enti di formazione professionale e per gli studenti così da sviluppare le loro competenze digitali».