Onu e Unicef lanciano l’allarme morbillo nel Mondo
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) avverte sui pericoli di diffusione anomali e in aumento dei casi di morbillo registrati per la maggior parte in Africa e nel Medio Oriente. In particolare, vere e proprie epidemie hanno interessato Somalia, Yemen, Nigeria, Afghanistan ed Etiopia. Sono stati infatti segnalati 17.338 casi nei primi due mesi dell’anno contro i 9.655 di quello precedente. Ben 21 i focolai più importanti e questi numeri fanno il paio con l’allarme che già l’Oms aveva lanciato riguardo i rischi che si sarebbero corsi a causa dei ritardi nelle vaccinazioni infantili causa pandemia Covid- 19. Oms e Unicef registrano un aumento del 79 per cento fra gennaio e febbraio di quest’anno rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.
Si temono gravi epidemie di morbillo, una malattia altamente contagiosa che potrebbe colpire milioni di bambini. E non si esclude neppure come i dati reali possano essere più elevati visto come la pandemia ha penalizzato i sistemi di vigilanza su questa malattia. Si calcola poi come su morbillo e varicella le coperture siano saltate per 3 milioni di bambini sempre a causa della pandemia da Coronavirus. Secondo l’analisi della direttrice generale dell’Unicef Catherine Russel, il morbillo non è solo una malattia pericolosa e potenzialmente mortale, ma anche «uno dei primi segnali che ci sono lacune nella protezione vaccinale mondiale». E i dati forniti paventano una vera e propria emergenza visto come nel 2020, 23 milioni di bambini nel mondo non hanno ricevuto i vaccini di routine: il numero più elevato dal 2009, secondo Onu e Unicef. Oltre al suo effetto diretto sul corpo (che può essere letale), il virus del morbillo indebolisce anche il sistema immunitario e rende il bambino più vulnerabile ad altre malattie infettive come la polmonite e la diarrea e tutto questo anche per mesi dopo il contagio.