In aumento i reati informatici nella nostra isola
I reati informatici denunciati in Sardegna nell’ultimo decennio hanno registrato un incremento dell’82,9 per cento. L’isola si posiziona, quindi, al sesto posto in Italia dove, nello stesso arco temporale, le truffe e frodi informatiche sono salite del 72,8 per cento. È questo l’allarme lanciato da Confartigianato Imprese Sardegna.
I picchi del pericoloso fenomeno si registrano in Veneto (+110,2 per cento), Sicilia (+102,9 per cento) e Umbria (+102,3 per cento) mentre è più contenuto in Molise (+8 per cento) e nella Provincia Autonoma di Trento (+6,1 per cento). In controtendenza la Provincia Autonoma di Bolzano (-10,4 per cento).
In pericolo anche i siti informatici di aziende e istituzioni pubbliche
I recenti attacchi informatici nel contesto del conflitto russo-ucraino hanno dimostrato come anche i siti di istituzioni e aziende possano essere bersaglio di operazioni di guerra cibernetica portando le micro e le piccole imprese a considerare la Sicurezza informatica un fattore cruciale.
I dati Istat
Dopo aver esaminato i dati dell’ultima indagine Istat si può notare il posizionamento delle imprese in relazione alla sicurezza informatica. E i numeri mostrano una crescente consapevolezza sui rischi della digitalizzazione e si dedica ora molta più attenzione alla sicurezza in termini di prevenzione di attacchi ed eventuali azioni di recupero dati. Questo aspetto è ritenuto cruciale dal 42,1 per cento delle micro e piccole imprese (Mpi).
Intervento della Regione Sardegna
Fatte queste considerazioni, si capisce come la Regione Sardegna abbia finanziato con tre milioni di euro lo SharD-Hub (un polo di innovazione guidato da Sardegna Ricerche) per costruire una società isolana in grado di mettere l’economia delle imprese al riparo da attacchi informatici.
Emanuele Boi