Pescato e premiazioni alla conclusione del laboratorio di Pesca per non vedenti

Nella foto, da sinistra il consigliere Ierfop Claudio Murtas, il presidente Roberto Pili e il direttore della Formazione Bachisio Zolo

Alla fine c’è stato anche il “pescato”: due leccie, due orate, una mormora e due sparlotte. Tanto per far intendere che si faceva davvero sul serio. Sulla spiaggia di La Maddalena a Capoterra è stato poi il momento dei festeggiamenti e della consegna delle targhe alla presenza del presidente Ierfop Roberto Pili, del direttore della Formazione di Ierfop Bachisio Zolo, del consigliere Ierfop Claudio Murtas e della vicesindaco di Capoterra Silvia Sorgia.

Le considerazioni

«Il laboratorio è stato un successo» commenta il presidente Ierfop Roberto Pili, «e la conferma la si vede quando si riesce a consentire alle persone non vedenti o ipovedenti di vivere esperienze e attività atavicamente ritenute non possibili per loro come pescare, effettuare delle arrampicate, cucinare e tanto altro su cui stiamo riscuotendo un grande riscontro». «Il tutto» sottolinea il direttore Ierfop Bachisio Zolo, «affinando delle manualità utili poi in altre attività senza dimenticare l’acquisizione di una maggiore autonomia e sicurezza anche in tutte le altre attività quotidiane». Per Alberto Sciola, allievo del corso di pesca, «una esperienza davvero bellissima, divertente: sarei pronto a ripeterla subito». «Un’esperienza davvero toccante e costruttiva» commenta la vicesindaco di Capoterra Silvia Sorgia, «tanto che come amministrazione comunale ci proponiamo per ulteriori collaborazioni con Ierfop».

ll contenuto del Progetto

Trenta ore complessive (cinque di teoria e 25 di pratica) sotto la guida del Maestro e Campione Emiliano Tenerelli (Nazionale Italiana di Surf Casting) affiancato per tutta la durata del corso dal co-docente Simone Deidda. Le lezioni teoriche si sono svolte nella sede Ierfop Onlus di Cagliari  in via Platone mentre la sede pratica del laboratorio è stato lo splendido scenario de La Maddalena Spiaggia a Capoterra, in provincia di Cagliari.

I partecipanti si sono così accostati all’utilizzo della canna da pesca nell’ambito della pratica sportiva entrando a contatto diretto con l’ambiente marino e beneficiando degli effetti positivi che l’attività all’aria aperta ha su corpo e mente.

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