Sanità sarda, mancano i medici specialistici
«La carenza di medici specialisti è oggi la più grande criticità che il nostro sistema sanitario deve affrontare sia a livello regionale sia sul piano nazionale». Così l’assessore regionale alla Sanità Mario Nieddu si esprime riguardo le grandi difficoltà sofferte dal servizio sanitario sardo. «In assenza di nuove regole e di norme speciali come quelle, ad esempio, adottate per governare l’emergenza Covid» continua Nieddu, «siamo costretti a valutare qualsiasi strada percorribile per garantire ai cittadini la continuità dei servizi e risposte immediate».
Carenza di specialisti
Da qui la decisione riguardo il bando dell’Ares per il potenziamento della rete dell’emergenza e urgenza attraverso l’affidamento, a operatori specializzati, della fornitura del servizio medico di guardia attiva in dodici presidi dell’Isola durante il periodo estivo. In pratica l’affitto di medici. «La carenza di specialisti» sottolinea l’assessore Nieddu, «riguarda tutte le discipline ma l’emergenza e urgenza è uno dei comparti in cui questa criticità è particolarmente forte». Inutile sembra risultare anche i nuovi bandi messi a concorso.
I concorsi
«L’ultimo concorso per l’assunzione di medici per i nostri pronto soccorso» rivela ancora l’assessore regionale alla Sanità, «ha visto la partecipazione di diciannove specialisti su venti posti a disposizione: un dato già di per sé sintomatico del problema. Inoltre quasi tutti erano medici strutturati cioè già in servizio nei nostri ospedali». In pratica, così, il concorso viene utilizzato come alternativa alla mobilità, senza però portare nuovi specialisti al lavoro nel nostro sistema sanitario.
Gli strumenti a disposizione
«È doveroso ricordare» sottolinea ancora Nieddu, «che dalla fine del 2019 a oggi abbiamo autorizzato 101 concorsi in sanità, di cui 60 conclusi, 31 in itinere e 10 non ancora avviati. Abbiamo messo in campo ogni strumento a nostra disposizione, aumentando in modo esponenziale le borse di studio e sbloccando il turnover. Le soluzioni strutturali però richiedono tempo. I medici specialisti sono pochi e per la gestione delle forze in campo abbiamo varato strumenti di incentivi mai visti prima».
Bachisio Zolo