Università, cosa serve agli studenti con disabilità
I servizi di cui necessitano gli studenti con disabilità e con disturbi specifici dell’apprendimento (Dsa) messi in evidenza. È quanto emerge nel report del Rapporto dell’Agenzia Nazionale per la Valutazione del Sistema universitario e della Ricerca riguardo gli studenti con disabilità e Dsa nelle Università italiane. I risultati del report vengono poi impiegati come strumenti fondamentali per promuovere la cultura dell’inclusione e l’effettività del diritto allo studio.
Lo studio
La rilevazione ha coinvolto 90 atenei statali, non statali e telematici su un totale di 98. Pur riferendosi all’anno accademico 2019-2020, i dati raccolti costituiscono una preziosa fonte di informazioni non solo per conoscere le dimensioni del fenomeno ma anche per tracciare un profilo degli studenti coinvolti, le risorse economiche e umane mobilitate per accompagnare il loro percorso e promuoverne la partecipazione alla vita accademica.
I numeri
Nell’anno accademico 2019-2020 risultavano iscritti a corsi di laurea e post-laurea 36.816 studenti con disabilità o Dsa (il 2 per cento del totale degli studenti). Di questi il 71 per cento è iscritto a corsi triennali, il 15 per cento a corsi magistrali e l’11.6 per cento a corsi magistrali a ciclo unico. Maggioritaria la componente femminile (52 per cento) con un’incidenza crescente proporzionalmente al livello di studio (si passa dal 51,7 per cento nei corsi triennali al 70,3 per cento dei master di primo e secondo livello). A prevalere nei corsi di dottorato è, invece, la componente maschile (55.3 per cento).
I percorsi di studio
La maggior parte degli studenti è iscritta a corsi di area sociale (35,4 per cento) e area scientifica (30,1 per cento). Inferiore invece la percentuale di studenti impegnata in corsi di area umanistica (22,9 per cento) e nell’area sanitaria (10 per cento). Una tendenza confermata anche dagli 11.385 nuovi iscritti.
Proprio il dato delle nuove immatricolazioni si registra un cambiamento significativo: gli studenti con Dsa hanno superato gli studenti disabili. Infatti il 60 per cento di iscritti a corsi di studio triennali e il 51 per cento degli iscritti a corsi magistrale a ciclo unico sono studenti con Dsa.
Pur essendo particolarmente accentuato negli atenei del Nord-Ovest e del Nord-Est, dove gli studenti con Dsa rappresentano rispettivamente il 76,5 e il 65,2 per cento degli immatricolati, il fenomeno risulta in crescita anche tra le altre aree geografiche.
Corsi a numero programmato e completamento del percorso di studi
Il rapporto mette anche in evidenza i dati relativi ai corsi a numero programmato e completamento del percorso di studi.
Nell’anno accademico 2019-20 hanno partecipato alle prove di ammissione 3.459 studenti con disabilità e 6.409 studenti con Dsa con percentuali di superamento pari al 74,8 per cento e 64 per cento. Elevate le prestazioni nelle prove di accesso a corsi di area umanistica e al di sotto della media nei corsi di area sanitaria.
Per quanto riguarda invece il completamento del percorso (triennale, magistrale o magistrale a ciclo unico) sono 3.589 gli studenti laureati. Il 38 per cento in corsi di area sociale, il 29,7 per cento in area scientifica, il 20 per cento in area umanistica e l’11,2 per cento in area sanitaria.
Personale dedicato e servizi offerti
Le università statali hanno un numero medio elevato di dipendenti per i servizi per la disabilità e Dsa (3,3 unità) rispetto agli atenei non statali (1,5 unità). Differenze anche nel numero di personale impiegato: negli atenei più grandi sono impiegate mediamente 5,5 unità, nei più piccoli invece sono impiegate 1.8 unità.
Circa l’82,2 per cento delle università coinvolge personale esterno per l’erogazione di servizi per la disabilità e Dsa (1.485 unità). Le università statali contano 6,6 unità di personale esterno per ogni unità interna mentre per le non statali il rapporto è pari a 4,8 unità.
Entrando nello specifico dei servizi il report mette in evidenza anche come l’Orientamento specifico in entrata è garantito dal 93,3 per cento degli atenei. Bassa la percentuale degli atenei che svolgono attività specifiche di orientamento presso gli istituti superiori (47.7 per cento).
Supporto alla didattica
Per quanto concerne i servizi di supporto alla didattica, al primo posto si trova la fornitura di materiale didattico accessibile (il 76,7 per cento fornisce anche dispense e slide accessibili). Seguono i servizi di tutoraggio specializzato (71,1 per cento) e i servizi di traduzione nella Lingua Italiana dei Segni (55,6 per cento).
Infine viene analizzata l’offerta degli ausili messi a disposizione degli studenti con disabilità e Dsa da parte degli atenei. A essere maggiormente garantiti sono gli apparecchi informatici multimediali (80 per cento degli atenei) mentre i display Braille sono messi a disposizione solo dal 25,6 per cento degli atenei.
Il report completo è disponibile sul sito dell’Anvur (Agenzia Nazionale di Valutazione del sistema Universitario e della Ricerca).
Emanuele Boi