La tragedia degli ipovedenti e non vedenti provenienti dall’Ucraina
160 mila ciechi assoluti e oltre 2 milioni di ipovedenti si vedono negare il futuro a causa della guerra in Ucraina.
E così è proprio a loro che è rivolta la campagna “La bellezza fiorisce dal sorriso di tutti i bambini” promossa dall’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti in collaborazione con l’European Blind Union.
L’obiettivo della campagna
Non di rado i soggetti fragili e le persone con disabilità sono le prime vittime dei conflitti. Il presidente dell’Uici Mario Barbuto spiega come la campagna ha un duplice obiettivo: «sviluppare interventi a sostegno della popolazione colpita dalla guerra sia sul territorio dell’Ucraina, sia presso le istituzioni specializzate nei Paesi confinanti. Intendiamo inoltre» sottolinea Barbuto, «sostenere le azioni di accoglienza sul territorio italiano con particolare riguardo per le strutture specializzate nell’intervento, la riabilitazione e il supporto educativo e della famiglia per le persone con disabilità visiva».
La sinergia tra le diverse realtà territoriali
Dalle parole del presidente Barbuto emerge inoltre l’importanza della sinergia tra le diverse realtà operanti sui territori per offrire risposte efficaci alla situazione di emergenza: «abbiamo coinvolto attivamente le nostre Sezioni territoriali e attivato la collaborazione con l’Ebu facendo sistema con altre realtà interne ed esterne alla nostra rete ma con le quali c’è un dialogo attivato da tempo come la Caritas e la Croce Rossa Italiana».
Le prime storie a lieto fine
Elisabeta (12 anni), Sofia e Mattvi (5 anni), Yaroslav (3 anni) stanno ritrovando il sorriso in Italia grazie all’impegno dell’Uici. Elisabeta, 12 anni, cieca assoluta, oggi è accolta presso una struttura e sostenuta da diversi operatori. Ha iniziato a superare il problema linguistico e grazie agli ausili tiflodidattici messi a disposizione può continuare il suo percorso di apprendimento ma soprattutto tornare a sorridere alla vita. Colpisce anche la storia di Sofia e Mattvi, 5 anni, ipovedente lei, cieco assoluto lui, che grazie ai libri tattili hanno ricominciato a condividere giochi e lettura con i loro compagni di classe frequentando la scuola dell’infanzia. Si affianca a loro il piccolo Yaroslav, 3 anni appena compiuti, accolto a Pesaro insieme alla famiglia dopo un lunghissimo viaggio. Attualmente è stato inserito in un programma multidimensionale a carattere socio-sanitario e riabilitativo essendo un bimbo con pluridisabilità grave, tra cui epilessia, anomalie dell’encefalo e alterazioni delle funzioni neurovisive. Yaroslav è stato dapprima intercettato dal personale della Fondazione Policlinico Gemelli per poi essere affidato alla Caritas dove ha trovato un alloggio e cure specifiche adeguate.
Emanuele Boi