Progetto Avanchair, la tecnologia spaziale per la sedia a ruote del futuro
L’idea nasce quando Andrea Depalo, 37 anni, dipendente di banca a Saronno e founder della startup, si confronta con un artigiano dopo un’esperienza di 30 anni in sedia a rotelle. Insieme trovano l’idea di una soluzione per lo spostamento quotidiano dal letto alla sedia o dalla sedia al bagno. Un gesto che per una persona con disabilità può ripetersi dalle 15 alle 20 volte al giorno. Ed è un problema che riguarda l’un per cento della popolazione europea e più di settanta milioni di persone in tutto il mondo. In Italia il dato è di 660 mila disabili.
Detto e fatto, il progetto viene avviato in collaborazione con il colosso della difesa Leonardo. «Dopo trent’anni in carrozzina ho una soluzione per salire e scendere in autonomia aumentando la stabilità» assicura Depalo. Materiali hi-tech, microchip, pedane utili anche per persone amputate.
Il team al lavoro
La curiosità è vedere un team di ingegneri meccanici abituati a motori e turbine e che ora invece lavorano a una sedia a rotelle hi-tech per persone con disabilità. Il progetto Avanchair è tutto questo. In pratica, un lavoro collettivo che ha visto unire Avanchair, startup a valenza sociale dando vita a un’innovativa sedia a rotelle elettrica aggiunte le forze di Leonardo, azienda attiva nei settori della difesa e dell’aerospazio.
La start up
Nel 2018 nasce la startup sulla piattaforma Eppela incassando da subito l’interesse di una rete di finanziatori che l’hanno sostenuta nella fase di crowdfunding. «Abbiamo raccolto circa 136mila euro con cui siamo riusciti ad avviare la progettazione» sottolinea Andrea Depalo, «ma il salto di qualità lo dobbiamo soprattutto a Leonardo che ha messo a disposizione competenze e tecnici».
Così il progetto Avanchair vede gli ingegneri dell’aerospace intervenire affinando la tecnologia della sedia e la sua meccanica. Grazie al loro supporto tecnologico e al team coordinato da Riccardo Angelini, il prototipo è stato dotato di un nuovo sistema di stabilizzazione e di una pedana poggiapiedi per potenziarne la mobilità, agevolare i movimenti e assicurare maggiore autonomia a chi ne fa uso. «Con questa innovazione» sottolinea Depalo, «già così la sedia è facilmente utilizzabile anche da chi ha subito un’amputazione e poggia quindi il peso su una sola gamba».
I risultati finora ottenuti
In concreto, il team di Leonardo ha realizzato lo stabilizzatore laterale della sedia a rotelle così da consentire di mettere a terra un punto di appoggio esterno alle ruote durante la fase di traslazione laterale della seduta. In questo modo si evitano così possibili ribaltamenti. Determinante anche l’ottimizzazione di spazio e peso.
Il nuovo stabilizzatore non ingombra durante la marcia perché rimane completamente all’interno della sagoma rendendo così possibile l’avvicinamento della sedia al letto e viceversa.
Tutto questo è stato reso possibile dal lavoro, gomito a gomito, tra i membri della startup e gli ingegneri meccanici che si sono confrontati tramite modelli in 3D. In questo modo si identificano i volumi disponibili per l’installazione del meccanismo, viene definito il principio di funzionamento e così si dimensionano i componenti meccanici e di movimentazione.
Il passaggio successivo è la costruzione del prototipo su cui pesa però la difficoltà di approvvigionamento delle materie prime: «Siamo nell’ultima fase dei lavori ma facciamo fatica a reperire chip e alluminio in questi giorni» lamenta Depalo, «perché manca anche la carenatura della sedia per cui stiamo valutando con Leonardo l’uso della fibra di carbonio». Il prototipo dovrebbe essere ultimato entro la fine 2022.