Se il Governo non interviene entro luglio l’inclusione scolastica peggiorerà
Per tutti gli insegnanti è prevista la formazione sui temi della didattica inclusiva per alunni con disabilità e Bes (Bisogni educativi speciali). Il Dpcm che dovrà però definire il percorso per ottenere i necessari 60 Cfu (Crediti formativi universitari) deve essere approvato entro il 31 luglio.
Il reclutamento e la formazione degli insegnanti è cambiato. Sia per quelli che stanno per entrare in servizio, sia per quelli che lo sono già. È infatti entrata in vigore qualche giorno fa la legge che riforma la formazione iniziale e la valutazione dei docenti. In questa riforma, la formazione sui temi della didattica inclusiva per alunni con disabilità e Bes è prevista per tutti.
Contenuti e struttura dell’offerta formativa mancano
Entro il 31 luglio 2022 un decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, di concerto con i Ministri dell’istruzione e dell’università e della ricerca dovrà definire i contenuti e la strutturazione dell’offerta formativa. Questa dovrà corrispondere a 60 Cfu/Cfa (Crediti formativi accademici) di cui almeno 10 di area pedagogica. Sono considerati infatti necessari quest’ultimi per la formazione iniziale così che vi sia proporzionalità tra le diverse componenti di detta offerta formativa. In aggiunta si devono tenere in considerazione gli aspetti connessi all’inclusione scolastica nonché le specificità delle materie scientifiche, tecnologiche e matematiche.
Le preoccupazioni
La Società Italiana di Pedagogia Speciale (Sipes) esprime al riguardo forti preoccupazioni sulla formazione degli insegnanti di scuola secondaria. «La legge appena approvata ribadisce giustamente la volontà di una scuola inclusiva capace di corrispondere ai bisogni delle persone con disabilità» commenta il presidente Sipes Luigi d’Alonzo, «ma non si vedono a ora le modalità con le quali gli insegnanti possano praticamente acquisire le competenze idonee». E sembra quasi una corsa contro il tempo visto che siamo già a metà del mese di luglio e le intemperanze all’interno della maggioranza governativa possano far pensare a distrazioni su temi come questi.
Crediti formativi
L’auspicio di tutti è che nei decreti attuativi siano previsti adeguati crediti formativi sulle questioni inclusive speciali. E questo perché si ha bisogno di competenza nella scuola. I risultati molto preoccupanti delle ultime prove Invalsi svolte nelle scuole hanno posto all’intero Paese il problema di una preparazione degli studenti accettabile.
L’inclusione scolastica a rischio
Parlando, poi, di inclusione, gli aspetti appaiono ancora più gravi perché si parla di formazione della persona. La scuola è tuttora, per molti ragazzi con disabilità e con difficoltà (più o meno gravi ed evidenti), l’ultimo ente in grado di promuovere le potenzialità personali e gli apprendimenti indispensabili così da consentire di entrare nella società e nel mondo del lavoro da persone libere.
Da qui l’esigenza che gli insegnanti siano preparati ad accogliere le istanze di allievi e allieve con disabilità. Se queste competenze idonee per soddisfare i bisogni di uno studente con Dsa mancano, come si potrà operare sul piano metodologico così da aiutare gli allievi in difficoltà?
Le persone con disabilità hanno necessità di trovare attorno a loro professionisti dell’educazione competenti in grado di aiutarli a raggiungere i possibili traguardi all’interno di un progetto di vita che deve mirare allo sviluppo della qualità personale. Per riuscirci occorre però una competenza pedagogico speciale sempre più diffusa.
Cosa è previsto oggi
La Legge n.79 ribadisce la volontà di una scuola inclusiva capace di corrispondere ai bisogni delle persone con disabilità e con problemi di apprendimento. Al riguardo, però, non si indicano le modalità attraverso cui gli insegnanti possono acquisire le competenze idonee dato che nel testo è previsto che solo 10 crediti formativi debbano riguardare la pedagogia e la didattica. Così si corre il rischio che proprio la pedagogia e la didattica speciale si riducano ad un numero insignificante.
La Fish condividendo le preoccupazioni espresse dalla Società Italiana di Pedagogia chiede ora al Governo di intervenire auspicando che in sede di emanazione dei decreti applicativi, la situazione possa essere sanata. L’alternativa sarà che l’inclusione scolastica nelle scuole secondarie continuerà a essere problematica e anzi rischierà di peggiorare.
Fase transitoria prevista
In questa fase transitoria verrà data possibilità (fino al 31 dicembre 2024) ai candidati dei concorsi a cattedra di possedere 30 Cfu o 24 (questi ultimi acquisiti entro il 31 ottobre 2022) e di conseguire così i restanti dopo aver superato il concorso a cattedra. Una fase di passaggio prima dell’entrata a regime del nuovo sistema che entrerà in vigore tra il 2025 e il 2026.