Vivere una disabilità e non nasconderla: la lezione di Dante Belisari
“Sono autisticoe ne vado fiero”. Così Dante Belisari, figlio del popolare cantante di Elio e le Storie Tese si è presentato al pubblico di Bergamo dal palco dove stava per esibirsi il padre.
Il giovane, di soli 12 anni di età, ha “affrontato” senza alcun timore reverenziale l’emozione di parlare dinanzi alla folla presente l’altra sera all’Arena Fiera di Bergamo in occasione del ‘Concertozzo‘, l’evento live degli Elio e le Storie tese organizzato con il Trio Medusa e Radio Deejay.
Al concerto il gruppo si è esibito al completo vedendo la partecipazione dell’organizzazione umanitaria internazionale Cesvi.
Il particolare concerto
Durante l’evento è salito sul palco anche Nico Acampora, creatore di Pizzaut, una pizzeria gestita da ragazzi autistici. Lo stesso Acampora ha spiegato al pubblico presente, «come attraverso il lavoro, i ragazzi hanno scoperto altre caratteristiche della loro vita». La parola e il microfono sono poi passati al “piccolo aiutante Dante”, il quale senza timore si è rivolto ai presenti salutandoli con grande energia. «Ciao Bergamo» ha esordito il figlio dodicenne di Elio per poi presentarsi alla folla. «Il mio nome è Dante, il cognome è Belisari ma, vabbè, a nessuno interessa, e sì, sono autistico e ne vado fiero». Per poi concludere: «godetevi lo spettacolo, vi lascio in pace, ma per favore rispettate tutte le persone autistiche». La sua “chiusa” dal palco poi, è stata tutta in linea con l’arte del padre perché in conclusione ha ricordato a tutti che «la terra dei cachi è la terra dei cachi».
Il messaggio di Elio
In una recente intervista, Elio aveva raccontato come il figlio Dante (nato nel 2009) avesse potuto beneficiare di una diagnosi precoce grazie al raffronto con lo sviluppo cognitivo del fratello gemello Ulisse.
L’insidiosa malattia non è facile da riconoscere anche per la mancanza di specialisti in grado di agire tempestivamente.«Ci avevano detto che per una diagnosi precisa occorresse aspettare i 3 anni» ricorda Elio, «ma già a un anno i segnali possono essere tanti. Il problema è che esistono poche figure specializzate in grado di intercettarli così da intervenire al più presto».
La famiglia e la scuola
Il ruolo dei genitori è certo fondamentale per affrontare il duro percorso di un figlio con autismo e questo si riscontra perché non ci sono dei precisi riferimenti nel mondo della scuola. «Anche ora che Dante ha 12 anni» sottolinea il cantante, «dobbiamo noi da casa guidare gli insegnanti di sostegno. Esiste una terapia comportamentale che aiuta ragazzi e ragazze autistici a essere inclusi e costruirsi le armi per vivere una vita autonoma e indipendente ma nelle scuole, purtroppo, non ci sono le competenze». E mai concerto rock è stato così comunicativo in chiave di denuncia sociale e inclusione.