Uno sguardo sulla legge 25/2022 che protegge i lavoratori e lavoratrici con dislessia
Attraverso la legge 25/2022 si riconoscono i diritti fondamentali a più di un milione di lavoratrici e lavoratori con dislessia, disgrafia, disortografia e discalculia impiegati nelle aziende private. In Italia i disturbi specifici dell’apprendimento (Dsa) interessano 3 milioni di cittadini e la legge rappresenta ora una sfida fondamentale considerato come ogni anno 15mila giovani con Dsa entrano a far parte del mondo del lavoro.
Cosa prevede la legge
La legge 25/2022 prevede innanzitutto il divieto di ogni forma di discriminazione nei confronti delle persone con Dsa nei luoghi di lavoro.
I lavoratori con Dsa che dichiareranno la propria condizione nei colloqui di selezione del personale potranno richiedere l’uso di computer con sintesi vocale, calcolatrice, schemi e formulari e in aggiunta oltre il 30 per cento del tempo in più per i test di selezione scritti.
La normativa prevede che gli strumenti compensativi e le misure dispensative siano applicate in tutte le occasioni di valutazione per l’accesso o il completamento di percorsi formativi finalizzati all’esercizio di attività e professioni come gli esami per l’accesso agli Ordini professionali.
Gli obiettivi raggiunti
Si tratta di un passo importantissimo per oltre un milione di lavoratori del nostro Paese perché garantisce mezzi adeguati e pari opportunità alle persone con dislessia. In questo modo viene loro permesso di esprimere al meglio la propria professionalità realizzandosi a livello personale e diventando al contempo una risorsa preziosa per le imprese e per la società intera.