Marco Cherubini, paraplegico e primo pilota privato in Italia
Paraplegico e costretto sulla sedia a rotelle da quando aveva 22 anni a causa di un incidente stradale ha costruito da solo il suo aereo: un Van’s RV-7 acrobatico Experimental. Marco Cherubini, 49 anni, tetraplegico dal 1987 ha cominciato a diventare pilota di ultraleggeri. Ciò è reso possibile grazie a un sistema di comandi progettato grazie alla sua esperienza da ingegnere aerospaziale permettendogli quindi di volare utilizzando solo le mani.
La passione per il volo
Cherubini confessa di non aver mai avuto la passione per il volo ma l’incontro con Alessandro Paleri gli ha letteralmente cambiato la vita.
Pur essendo tetraplegico dal 1987, Paleri pilota ultraleggeri con un sistema di comandi particolari. Alessandro Paleri invita così Marco Cherubini a volare con lui e da quel momento Cherubini ha fatto del volo una ragione di vita.
Il percorso da pilota inizia con il conseguimento dell’attestato VDS, la certificazione necessaria per pilotare velivoli ultraleggeri. Nel 2016 Cherubini diventa il primo pilota disabile italiano a conseguire la licenza di pilota privato in Italia (Ppl) e nel 2021 completa l’addestramento con il comandante Paolo Pocobelli, unico pilota professionista disabile italiano.
Il WeFly! Team
«Durante una giornata tra amici, nel 2007, abbiamo pensato che potesse essere interessante mostrare a tutti che con il dovuto impegno molti sogni si possono realizzare e le barriere si possono abbattere davvero» racconta Cherubini. «Così abbiamo iniziato ad addestrarci a volare in formazione anche con l’aiuto a titolo personale di piloti delle Frecce Tricolore e di istruttori dell’Aeronautica Militare».
Dall’idea di Marco Cherubini, Alessandro Paleri, Fulvio Gamba (scomparso in un incidente di volo nel 2008), Erich Kustatscher nasce così il WeFly! Team: la prima pattuglia aerea inclusiva, con piloti disabili e non.
Dopo una serie di partecipazioni agli air show con gli ultraleggeri, il WeFly! Team ha iniziato a volare con aerei ma l’ambizione di Marco non si arresta.
Il nuovo progetto
«Volevo ancora di più e ho deciso quindi di mettermi alla prova e costruire un aereo tutto mio» spiega Marco, «e così ho acquistato un kit negli Stati Uniti e grazie al supporto del Cap (Club Aviazione Popolare) ho iniziato a lavorarci. Ci è voluto molto tempo e ho affrontato momenti di sconforto. Alla fine però ce l’ho fatta e provo ora un’immensa soddisfazione».
Marco Cherubini non ha dubbi ed è già focalizzato sulle prossime sfide che vuole superare: l’abilitazione al volo acrobatico e la costruzione di una barca o un nuovo aereo.
Emanuele Boi