Un candidato disabile alla conquista del Senato alle Politiche del 25 settembre
Mario Barbuto, 68 anni, presidente dell’Unione italiana ciechi e ipovedenti (Uici) è candidato del centrodestra al Senato nel collegio uninominale di Palermo. «Negli ultimi anni il leader della Lega Matteo Salvini si è speso più degli altri sul fronte delle disabilità e delle fragilità: temi che sono da sempre al centro del mio percorso umano» spiega Barbuto il quale, «per ragioni etiche» si è autosospeso dalla presidenza dell’Unione italiana ciechi e ipovedenti gestita ora dalla direzione nazionale e dalla vice presidente Linda Legname.
Mario Barbuto vive oggi a Bologna ma la sua nascita è a Catania. «Nell’isola ho sostenuto tante attività dell’Unione ciechi e la mia compagna, inoltre, è siciliana».
I propositi
«In campagna elettorale non parlerò soltanto di disabilità, ma voglio concentrarmi sui problemi di Palermo come la sanità, la viabilità e le varie crisi aziendali che sono nate negli ultimi anni» annuncia il neo candidato al Senato.
A Catania ha studiato fino alla terza media nell’istituto dei ciechi Ardizzone Gioeni e come tanti all’epoca si è trasferito al Cavazza di Bologna per proseguire gli studi e laurearsi in Scienze dell’Educazione.
La conoscenza
«Proprio durante questa esperienza di studi» ricorda Bachisio Zolo, direttore della Formazione di Ierfop Onlus, «nel 1969 ci siamo conosciuti e con lui vanto un’amicizia di ben 53 anni durante i quali abbiamo portato avanti insieme numerose battaglie per i diritti delle persone disabili».
Come, per esempio, lo sviluppo delle nuove tecnologie assistive contribuendo alla realizzazione del primo display Braille interamente italiano.
Le considerazioni
«Trovo assolutamente importante, al di là delle polemiche che pure si sono registrate» sottolinea ancora Bachisio Zolo, cieco dalla nascita e insegnante di Lettere in pensione «che una persona disabile, qualunque sia il suo schieramento politico, possa avere la possibilità di rappresentare una categoria molto importante (quanto anche molto trascurata) all’interno del Parlamento italiano. Io» conclude Zolo, «ritengo sia un’opportunità molto importante». E a riprova di quanto affermato, Bachisio Zolo, attingendo alla memoria della sua personale amicizia con Mario Barbuto, «ricordo come nel 1995 fosse stato eletto (come indipendente) consigliere comunale a Bologna nelle file del Pds dell’allora segretario Achille Occhetto. Al di là dello schieramento, è comunque una persona valida che avrà comunque a cuore le istanze dei disabili».
Esperienze e risultati
All’interno dell’Uici, Mario Barbuto si era occupato soprattutto di tecnologie e di istruzione contribuendo alla nascita della rete nazionale di Centri di Consulenza Tiflodidattica: ancora oggi questi centri svolgono un ruolo molto importante nel sostegno all’inclusione di bambini e ragazzi non vedenti inseriti nella scuola pubblica.
Le polemiche
La sua candidatura sta però suscitando un acceso dibattito all’interno dell’Uici dove in molti sostengono l’inopportunità della sua scelta. E qualcuno ha persino lanciato una petizione on line. «Trovo normale tutto questo in campagna elettorale» premette Barbuto, «ma io ho avuto cura di distinguere la mia scelta dal profilo dell’Uici attuando una volontaria autosospensione dalle mie funzioni di Presidente fin dall’11 agosto scorso trovando la solidarietà di tanti ciechi e ipovedenti e altri disabili».