Passerà per Cagliari la Route21Chromosome on the Road, il giro d’Italia in moto con persone affette da sindrome di Down
Inizia il 3 settembre a Palermo e si concluderà a Roma il 5 ottobre il viaggio che porterà sei giovani bikers affetti da sindrome di Down in giro per l’Italia. Tra le 33 città coinvolte anche Cagliari, Torino, Monza, Bari.
In queste città verranno organizzati, oltre che momenti di accoglienza per i bikers, anche incontri istituzionali che vedranno coinvolti sindaci, vescovi, presidenti di Provincia e di Regione, riuniti per discutere sui temi della disabilità e della normalità.
Il progetto
Nata nel 2015 e giunta all’ottava edizione, la Route21 Chromosome on the Road si pone come obiettivo quello di sfidare l’omologazione che spesso incasella le persone affette da sindrome di Down e lasciar emergere il carattere e le peculiarità di ognuno.
Il nome dell’iniziativa richiama la famosa Route 66, l’autostrada che attraversa gli Stati Uniti da est a ovest e il cromosoma 21 tipico della sindrome di Down.
Il suo ideatore, Gian Piero Papasodero (vicepresidente dell’associazione Diversa-Mente) è autore del libro “Route21 – strada vita e cromosomi che verrà presentato nelle librerie delle città visitate durante il tour e sarà disponibile anche presso le concessionarie Harley Davidson che prenderanno parte all’iniziativa. Prevista anche un’edizione online.
Le figure coinvolte
L’evento si aprirà con una conferenza stampa sono saranno presenti le istituzioni civili e religiose del capoluogo siciliano, i giovani viaggiatori e il loro accompagnatore, Gian Piero Papasodero che ogni anno, dal 2015, organizza la Route21 che si concluderà a Roma con l’incontro con Papa Francesco.
Lo scopo dell’iniziativa
«L’intento è quello di mostrare che i ragazzi con Trisomia21 non hanno bisogno di vivere in modo stereotipato, protetti dalla realtà che li circonda» spiega Papasodero, «ma che, come ogni altro ragazzo della loro età, possono vivere la loro vita e autodeterminarsi, diventando protagonisti. L’unica differenza, è che si portano dietro un bagaglio più pesante che ne rende più difficoltoso il viaggio».
Grazie alla Route 21 i sei protagonisti possono crescere e affermare le proprie caratteristiche individuali in uno scambio continuo di esperienze. «Per noi non esiste il diverso né la disabilità, ci sono soltanto persone che attraverso il viaggio costruiscono relazioni e realizzano sogni».
Roberta Gatto