Ungheria, «Troppe laureate, a rischio i maschi e anche la natalità»
In Ungheria c’è un problema. A individuarlo è il rapporto dell’Ufficio dei revisori economici del Parlamento magiaro che vedono come un rischio la tendenza delle donne nello studiare. Con quali le conseguenze? Semplice: il rischio è di «mettere a repentaglio non solo la crescita demografica del Paese ma anche l’economia e, per giunta, discriminerebbe gli uomini». Gli autori di questa singolare ricerca hanno visto coinvolti 700 tra studenti e genitori.
I risultati
Dalle risposte ottenute è emerso come nell’ultimo decennio nelle università ungheresi si sono iscritte più donne che uomini con una percentuale che quest’autunno si è attestata al 54,5 per cento. Troppo, si è pensato in una società che evidenzia qualche limite maschilista. La stessa ricerca ha evidenziato come gli studenti maschi hanno abbandonato le università a un tasso più elevato rispetto le donne.
Le temute conseguenze
Quale dunque il “pericolo” che si evidenzia? Che un domani l’Ungheria verrebbe popolata da troppe donne istruite che immancabilmente non troveranno uomini alla loro altezza e quindi non si sposeranno e non faranno figli. Semplice, no?
Nel 2019 Orbán aveva varato un piano per cercare di far salire il tasso di natalità in calo. Tra l’altro, a causa dell’emigrazione, la popolazione ungherese potrebbe passare da 9,8 milioni a 8,3 milioni entro il 2050.
Le reazioni
Il rapporto è uscito il mese scorso ma le conclusioni sono state pubblicate l’altro ieri dal quotidiano Nepszava suscitando aspre critiche da diversi politici ungheresi e da esperti di diritti umani. Il deputato dell’opposizione Endre Tóth ha scritto che parlare di attitudini maschili e femminili «è una totale assurdità scientifica».