Il 16 ottobre si è celebrata la Giornata nazionale del cane guida
Una Giornata nazionale del cane guida istituita dall’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti. Si tratta di un’iniziativa creata per favorire la riflessione e la conoscenza sull’importanza dei più preziosi alleati delle persone non vedenti. Ma come si diventa cani guida e cosa succede quando un cane non è più in grado di proseguire nel suo lavoro? Quale tipo di rapporto si instaura con il suo conduttore?
«Uma , il mio cane, è la mia libertà». A confessarlo candidamente e spontaneamente è Giovanni Sorrentino, professore di Torre del Greco (Comune del napoletano). Qui, il professore vive e lavora percorrendo ogni giorno a piedi la distanza che separa la sua casa dalla scuola dove insegna italiano e latino. Giovanni Sorrentino è non vedente e ogni giorno affronta le salite e le discese che sono la prerogativa di molte città arroccate tra mare e montagna. Il professore non è però mai solo, accompagnato com’è sempre da Uma, uno splendido esemplare di Labrador.
La storia
«Prima ero molto più che diffidente con gli animali, non ne avevo mai avuti e mi sentivo a disagio con loro» rivela Sorrentino, «fino a quando Uma ha dato una svolta totale alla mia vita».
Uma e il professore ogni giorno si recano a scuola e una volta arrivati, il cane si posiziona sotto la cattedra in attesa che suoni anche per lei la campanella dell’intervallo.
«Spesso sonnecchia mentre faccio lezione, e ancora più spesso gli studenti l’accarezzano e l’accudiscono», racconta Sorrentino. Ecco, si tratta di gesti spontanei e naturali verso un animale che si vede docile e disponibile. Ma, c’è un ma, da tenere in considerazione. «Sì» ammette Giovanni Sorrentino, «accarezzare un cane guida a riposo, e soprattutto con il consenso del suo umano, non è un problema, ma può essere pericoloso quando lo si fa mentre il cane è “a lavoro”.
La spiegazione arriva dallo stesso Sorrentino. «Avere a che fare con un cane guida educa le persone» sottolinea Sorrentino, «e proprio queste capiscono col tempo che il cane guida non va distratto. Uma quando è a casa vive la sua dimensione da animale, ma quando è fuori so che tiene a freno la sua curiosità».
Spesso girare in città accompagnato da un cane guida può comportare di dover affrontare alcuni pregiudizi delle persone.
«Mi è capitato spesso in passato di essere allontanato perché avevo il cane con me» rivela Sorrentino, «oggi non succede più perché la consapevolezza sta crescendo».