22 ottobre Giornata Europea della Sordocecità: conoscere per creare una società più inclusiva
Vista e udito? Fondamentali per l’essere umano e infatti, ben il 95 per cento di tutto ciò che si apprende viene percepito attraverso questi due sensi.
La Giornata è stata istituita per l’anniversario della fondazione della European Deafblind Union (EDbU) e rappresenta un’occasione per porre l’attenzione sulla condizione e le necessità delle persone sordocieche.
Ogni individuo, infatti, vive la propria situazione in maniera unica e differente, a seconda della gravità delle minorazioni legate a vista e udito, dell’età in cui queste sono insorte, delle barriere ambientali che presenta il territorio di appartenenza, del supporto di cui dispone.
La Lega del Filo D’Oro
La Lega del Filo d’Oro, in occasione di questa Giornata, si propone di accrescere la consapevolezza e la conoscenza di questa disabilità difficile e complessa così da arrivare a ottenere parità di trattamento, opportunità e un esercizio reale dei diritti delle persone sordo cieche. Il tutto, nel rispetto della Convenzione Onu sui Diritti delle Persone con disabilità in tutti gli Stati membri.
La Lega del Filo d’Oro, nata nel 1964 è diventata in Italia il più importante punto di riferimento per le persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali insieme alle rispettive famiglie.
La situazione
Negli anni, si sono sicuramente fatti dei passi avanti, ma il percorso verso il reale riconoscimento e integrazione, a livello europeo, dei diritti e delle necessità delle persone sordocieche è ancora lungo. A questo si aggiungono le difficoltà procurate dell’emergenza sanitaria con la pandemia.
In molti Paesi europei, ad esempio, la sordocecità non è ancora riconosciuta come disabilità specifica e questo è un fattore che ne rallenta analisi e comprensione.
Oggi l’Italia si posiziona a metà della classifica europea e un passo importante lo ha compiuto nel 2021, grazie al riconoscimento della Lis (Lingua dei Segni Italiana), della List (Lingua dei Segni Italiana Tattile) e della figura dell’interprete, supporto fondamentale per chi non vede e non sente.
È importante proseguire in questa direzione, garantendo servizi studiati sulle esigenze dell’individuo.
Anche a livello legislativo sono necessari degli aggiornamenti: la Legge 107/2010, grazie alla quale la sordocecità è stata riconosciuta come disabilità specifica e unica, presenta dei vuoti normativi che, di fatto, escludono alcune persone. Chi? Intanto tutti coloro che, pur non vedenti, hanno perso l’udito dopo il dodicesimo anno di età, oppure chi è nato senza nessuna minorazione sensoriale ma è insorta dopo i dodici anni.
Che fare
Fondamentale lavorare per riconoscere le difficoltà delle persone sordocieche, realizzare servizi adeguati, supportarle e offrire loro gli strumenti per migliorare la comunicazione e la relazione con la realtà circostante, così da poter esprimere al meglio sé stessi e le proprie potenzialità.
La Giornata Europea della Sordocecità diventa così un’eccellente occasione per dare risonanza e andare verso un futuro veramente inclusivo.
Bachisio Zolo