Abraham Nemeth, l’uomo che inventò il Braille della matematica
Nato il 16 ottobre del 1918 a New York, il matematico Abraham Nemeth è ricordato per aver elaborato un sistema che permette alle persone non vedenti di leggere e scrivere testi con contenuti matematici.
Privo della vista dalla nascita a causa della combinazione di una degenerazione maculare e della retinite pigmentosa, il piccolo Abraham crebbe nel quartiere di Lower East Side in una famiglia ebrea di origine ungherese.
Quando il piccolo Abraham cominciò a frequentare la scuola pubblica trovò un ambiente inclusivo e accogliente, apprese molto velocemente a leggere in braille e affinò le sue capacità di calcolo mentale appassionandosi alla matematica.
I primi ostacoli
All’ufficio di orientamento del Brooklyn College sconsigliarono al giovane la scelta della facoltà di matematica a causa della sua cecità. Nemeth decise quindi di studiare psicologia. Una volta laureatosi, tuttavia, non riuscì a trovare lavoro come psicologo anche per via degli strascichi della crisi del ‘29 e dopo essere stato rifiutato da numerose scuole e aziende, si accontentò di un lavoro non qualificato presso l’American Foundation for the Blind.
Non del tutto soddisfatto della propria carriera, Nemeth decise di iscriversi nuovamente al Brooklyn College e questa volta alla facoltà di matematica lavorando all’Afb di giorno e studiando la sera o la notte.
Fu proprio durante questo percorso di studi che Nemeth (che aveva intanto imparato a suonare il pianoforte grazie ai libri di musica scritti in Braille) cominciò a sviluppare, inizialmente solo per sé, un codice per scrivere le formule matematiche utilizzando combinazioni di punti in rilievo.
Mano a mano che Nemeth apprendeva nuovi concetti e simboli proseguiva nell’elaborarne una trascrizione in Braille in modo compatto e semplice.
Dopo aver ottenuto la laurea magistrale in matematica e dopo che la sua candidatura venne rifiutata da molti atenei a causa della sua cecità, Nemeth venne assunto, inizialmente come assistente, poi come professore associato e infine ordinario presso l’Università di Detroit.
Nel frattempo ottenne anche il dottorato di ricerca in matematica alla Wayne State University.
Un passo importante per lo studio della matematica
Il codice di Nemeth divenne pubblico nel 1952 quando uno dei dirigenti dell’Afb, il fisico non vedente Clifford Witcher, gli chiese una tabella di integrali notevoli in Braille. Nemeth l’aveva già redatta e così si offrì di insegnare questo codice al collega.
Witcher ne fu entusiasta e invitò il matematico a presentare la sua invenzione al Joint Uniform Braille Commitee, l’organizzazione che aveva il compito di dettare le regole per la scrittura della lingua inglese in Braille.
Il codice venne approvato immediatamente e pubblicato in un volumetto che avrebbe cambiato la vita di tanti non vedenti e ipovedenti.
Il sistema MathSpeak
Nemeth elaborò inoltre un sistema coerente di lettura ad alta voce delle formule che oggi è inserito nei programmi dei corsi di formazione per gli insegnanti della scuola dell’obbligo in quasi tutti i paesi anglofoni.
Nel sistema MathSpeak, l’espressione a + b/c viene letta come “a più, inizio frazione, b su c, fine frazione”, mentre (a + b) / c diviene “inizio frazione, a più b, su c, fine frazione”, eliminando l’ambiguità.
L’ultimo aggiornamento del codice di Nemeth fu ratificato nel 2013, pochi giorni prima della morte del matematico, sopraggiunta il 2 ottobre del 2013 quando questi aveva 94 anni.
Durante le numerose conferenze tenute, Nemeth amava ricordare una massima tradizionale che aveva appreso dal nonno paterno: “Meglio accendere una candela che maledire il buio”.
Roberta Gatto