La telemedicina: una risorsa per i nuovi scenari nella medicina. Sfide e opportunità
Una considerazione è da fare subito riguardo le persone disabili e questa riguarda la loro limitata mobilità. Anche quando la persona disabile non ha impedimenti motori, questa sua condizione lo pone comunque nella necessità di doversi fare accompagnare da un assistente. È la situazione classica di un cieco o ipovedente, che pur non avendo degli impedimenti fisici negli spostamenti ha, comunque, degli impedimenti fisici particolari che richiedono quasi sempre la necessità di un accompagnatore.
I problemi che affronta una persona disabile
Ogni persona disabile, così come tutti, può avere delle altre patologie connesse che richiedono visite cicliche di controllo e quindi sono costrette ad avere dei rapporti continuativi e regolari con le strutture sanitarie. Possono essere malattie più o meno croniche che richiedono una certa regolarità dei controlli con conseguenti spostamenti dall’abitazione ai luoghi di cura e di esami.
La famiglia o chi abitualmente convive con la persona disabile, si può trovare quindi nella necessità o talvolta nella difficoltà, di organizzare e prenotare gli spostamenti presso i centri di cura.
Le spese aggiuntive causate dalla disabilità
Per affrontare tali situazioni, oltre al disagio psico fisico che ne deriva, non si possono tralasciare le considerevoli spese solo parzialmente detraibili che vengono sottratte al budget per la gestione quotidiana della persona. Si tratta infatti di spese che se non sono affrontate all’interno del nucleo familiare, possono rappresentare veri e propri esborsi incalcolabili, continui e ripetuti nel tempo.
Partendo da queste ultime considerazioni, la telemedicina rappresenta un orizzonte tecnologico in grado di apportare un rilevante aiuto a superare le limitazioni indicate sopra. I vantaggi della sua introduzione nel mondo sanitario sono notevoli e facilmente comprensibili.
A mo’ di esempio, lo sviluppo della tecnologia informatica, per i non vedenti, ha rappresentato una sorta di “resurrezione” perché ha consentito un migliore e più inclusivo accesso alla cultura attraverso un più agevole utilizzo dei libri. Prima, il non vedente doveva farsi tradurre il libro in scrittura braille mentre ora la sua lettura è facilitata dall’impiego del computer. La tecnologia ha aiutato molto in passato a superare limitazioni e ostacoli e quindi la telemedicina può essere una nuova frontiera per lo sviluppo di tecnologia così come dell’inclusività.
Telemedicina inclusiva
Assodato quanto la telemedicina rappresenti uno scenario importante, dobbiamo però mettere in conto di doverla rendere più accessibile. Se un consulto medico può svolgersi senza che la persona disabile si sposti da casa sua, questi deve essere anche messo in condizione di saper usare autonomamente lo strumento informatico rendendolo accessibile e ottenere così un servizio più puntuale e più economico.
Se questo sviluppo della tecnologia cammina di pari passo con l’inclusività del suo fruitore finale, cioè il paziente che pure ha delle disabilità, questo potrà essere un grande vantaggio. Sia per il disabile stesso che per la sua famiglia che dovrà sopportare meno disagi e impegni.
I vantaggi economici
Il vantaggio è però anche per il servizio sanitario nazionale che una volta adottata la relativa tecnologia potrà sicuramente rendere più efficienti e puntuali i suoi servizi razionalizzandoli e ottenendo anche sostanziosi risparmi sulle spese.
Per concludere, le persone disabili così come le associazioni che li rappresentano guardano a questa nuova frontiera con molta fiducia e auspicano vengano fatti tutti gli sforzi più giusti così da rendere la telemedicina un reale obiettivo e percorso della sanità.
Bachisio Zolo