Sound Sensation Festival: cantanti e musicisti sordi si esibiscono a Vienna
“Riconnettere le persone con problemi di udito alla magia della musica”. È questo l’obiettivo che si pone dal 1977 l’azienda Med-El, leader mondiale nella produzione di impianti cocleari.
L’evento, che ha visto riuniti pianisti, violinisti, cantanti country e pop che hanno recuperato la propria capacità uditiva attraverso un impianto cocleare di ultima generazione, si è svolto a Vienna dal 6 all’8 ottobre ed è stato un grande successo.
Il programma
Non solo buona musica, ma anche la presentazione delle ultime novità riguardo gli studi scientifici e le pratiche di riabilitazione su musica, perdita dell’udito e impianti. E poi, ancora, workshop interattivi per genitori, portatori di protesi acustiche e specialisti della riabilitazione. Un vero e proprio evento “Best Of” con un’ampia varietà di attività musicali per gli utenti Med-El.
Gli impianti di ultima generazione
«Nell’udito naturale, ogni specifico tono o frequenza del suono attiva sempre una cellula ciliata specifica», spiega Luis Lassaletta, direttore di Otologia all’Ospedale Universitario di La Paz (Spagna), «corrispondente a un punto specifico della coclea. È proprio come una tastiera di pianoforte disposta lungo tutta la coclea, dall’inizio alla punta. Ciò significa che un cinguettio acuto di un uccello attiva le cellule ciliate all’inizio della coclea, mentre l’abbaiare di un cane dal tono basso attiva le cellule ciliate più in profondità vicino alla punta della coclea. Per fornire un’accurata percezione di un suono, pertanto, si deve stimolare quella frequenza del suono nel punto corretto della coclea. Un array di elettrodi per impianto cocleare deve essere sufficientemente lungo da coprire l’intera coclea, fino a 720°, in modo da poter stimolare l’intera gamma naturale di frequenze sonore».
Tornare a suonare, quindi non è più un sogno ma una realtà grazie ai progressi portati in campo dalle moderne tecnologie.
Johanna Boyer, cantante e utilizzatrice di un impianto cocleare, nonché collaboratrice di Med-El come musicologa, oltre a essere una delle maggiori esperte circa l’esperienza e la percezione della musica da parte di persone portatrici di impianto e ideatrice dell’iniziativa “Sound Sensation Festival”, sottolinea come «ascoltare storie dagli utenti e di la nostra tecnologia ha avuto un impatto sulla loro vita è molto gratificante. Parliamo spesso con loro di come sono stati in grado di realizzare i loro obiettivi e di vivere i loro sogni senza essere limitati dalla perdita dell’udito grazie al loro impianto cocleare: non c’è niente più potente di questo». Boyer è anche ricercatrice nello sviluppo e nell’attuale applicazione di un training musicale online per utilizzatori di impianto sviluppato dall’azienda francese Meludia.
«Si tratta di «una app specializzata, progettata per rendere la musica più accessibile alle persone con perdita dell’udito e impianti cocleari» spiega Bastien Sannac, ingegnere informatico, co-fondatore e Ceo di Meludia,.
Lo screening
«Il percorso inizia nel bambino con lo screening audiologico neonatale» dice Anna Rita Fetoni, ordinario di Audiologia dell’Università Federico II di Napoli. «Eseguito su tutti i bambini, nati sani o in una terapia intensiva o con un problema sindromico, questo test permette di identificare quelli che possono essere affetti da sordità congenita. Da lì prendono avvio delle categorie di sorveglianza (come nel caso di infezione da Citomegalovirus, trasmesso dalla madre a livello placentare), la più frequente causa di sordità non genetica, che verrà seguita fino ai 3-4 anni di età evidenziando se la forma tenderà a regredire o a portare a una sordità progressiva tardiva. Esistono precise regole» sottolinea Fetoni. «Al bambino identificato alla nascita, in tre mesi viene posta la diagnosi e subito si inizia la protesizzazione che deve essere un percorso che si chiude entro i primi sei mesi di vita. In seguito, c’è la soluzione dell’impianto cocleare o la prosecuzione con la protesi acustica: questa è una decisione che viene presa dagli audiologi e dagli otorinolaringoiatri che si occupano di audiologia infantile. La Fda ha abbassato fino a 12 mesi l’età per l’impianto cocleare ma lo standard per operare tale scelta rimane dai 12 ai 18 mesi».
Roberta Gatto