Roma, niente più tassa di soggiorno per i disabili che visitano la capitale
«Esentare dal pagamento del contributo di soggiorno le persone con disabilità grave è un tema di sensibilità sociale oltre che un incentivo per molte famiglie a visitare la nostra città». Così Silvia Scozzese, vicesindaco e assessore al Bilancio di Roma capitale in merito all’approvazione della modifica del Regolamento del Contributo di soggiorno che esenta dal pagamento le persone con disabilità grave. Tale provvedimento, già disposto lo scorso luglio è stato ora rafforzato con l’estensione dell’esenzione ai “caregiver”, fortemente voluta dai Municipi.
È inoltre previsto un contributo forfettario che andrà a compensare le commissioni interbancarie relative all’incasso del contributo di soggiorno da transazione elettronica con pos. Si tratta di una misura di sostegno nei confronti delle imprese ricettive e si inserisce nell’ambito delle iniziative volte a rilanciare e sostenere il settore turistico.
La lotta all’evasione
Il contributo sarà versato esclusivamente alle imprese in regola con l’adempimento degli obblighi fiscali permettendo così all’amministrazione romana di segnare un punto a favore della lotta all’evasione. «L’esenzione dal pagamento del contributo prevista per le persone con disabilità grave è un gesto che rende Roma più giusta, accogliente e solidale» afferma la vicesindaco Scozzese. «Inoltre, il contributo di sostegno nei confronti delle imprese ricettive che riguarda la compensazione delle commissioni interbancarie relative all’incasso del provvedimento di soggiorno rafforza l’azione a favore di un settore strategico per la nostra città come quello turistico. Ringrazio quindi l’Assemblea, i Municipi e le associazioni di categoria per questo lavoro così utile per la nostra città».
Roma Capitale va ora così a promuovere e garantire il pieno ed eguale godimento dei diritti e delle libertà fondamentali delle persone con disabilità, in conformità agli scopi sanciti dalla Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità.
In questo modo si vanno ad agevolare i portatori di disabilità grave, qualunque sia la loro nazionalità, andando oltre una prospettiva semplicemente sanitario-assistenziale, annullando il contributo di soggiorno per questi ultimi.
Roberta Gatto