Sordi, ma non rimediamo
In Italia il 12.5 per cento della popolazione soffre di perdita dell’udito ma solo il 4,4 per cento utilizza un dispositivo acustico. È quanto emerge dalla ricerca “EuroTrak Ita 2022” voluta dall’associazione europea di produttori di apparecchi acustici (Ehima) di cui fa parte anche l’associazione nazionale dei fabbricanti di audioprotesi (Anifa) di Confindustria Dispositivi Medici.
Il dato relativo all’utilizzo di dispositivi acustici nel nostro Paese (35 per cento) ha una percentuale più bassa rispetto altri Paesi europei quali, ad esempio Danimarca (55 per cento) e Regno Unito (52 per cento).
Tuttavia la percentuale di adozione di dispositivi acustici è cresciuta del 5 per cento negli quattro anni. Il 71 per cento di quanti possiedono un apparecchio acustico, infatti, lo ha acquistato a partire dal 2019 o successivamente. Questo potrebbe essere una conseguenza della pandemia, quando l’utilizzo delle mascherine ha sollevato in molte persone il problema dell’ipoacusia.
Dalla ricerca EuroTrak 2022 emerge inoltre un problema relativo la consapevolezza sulla sordità: oltre il 50 per cento delle persone ritiene, infatti, che la patologia non incida in altri aspetti della vita. Questo rende necessario un maggiore sforzo in ambito di comunicazione e prevenzione.
EuroTrak 2022
La ricerca, presentata in occasione del XX Congresso della Federazione italiana degli audio protesisti, misura l’impatto delle protesi acustiche sulla popolazione italiana.
La ricerca mette in luce che «il ricorso ad apparecchi acustici migliora la qualità della vita, le situazioni di ascolto, riducendo l’emarginazione sociale e restituendo la socialità»
Nello specifico: il 97 per cento di possessori di apparecchi acustici, infatti, dichiara un miglioramento della qualità di vita; superato il concetto di emarginazione a causa dell’adozione di audioprotesi, il 48 per cento ritiene che l’esclusione maggiore sia provocata dalla mancanza di udito, infine, l’83 per cento di possessori di apparecchi acustici dichiara di sentirsi più sicuro di muoversi in città quando indossa gli apparecchi acustici.
Emanuele Boi