L’allarme dell’Unicef in vista della Giornata Mondiale dell’Infanzia e Adolescenza del 20 novembre
Sono allarmanti i dati che emergono dal rapporto diffuso dall’Unicef in occasione della Giornata Mondiale dell’infanzia e dell’Adolescenza, dedicata quest’anno al tema della salute mentale e in programma il 20 novembre.
A livello globale quasi 46mila adolescenti muoiono a causa di suicidio, un adolescente su 7 soffre di problemi legati alla salute mentale e il 41 per cento non chiede aiuto pur avendone bisogno.
La situazione in Italia
Nel nostro Paese, prima della pandemia, si stima fossero circa 956mila i giovani (tra i 10 e i 19 anni) che soffrivano di problemi di salute mentale.
Inadeguati, tuttavia, i servizi di prevenzione e cura. Su cento minorenni con un disturbo psichiatrico solo 30 riuscivano ad accedere a un servizio territoriale specialistico e solo 15 su 100 riuscivano ad avere risposte terapeutico-riabilitative appropriate.
Va tenuto in considerazione come la pandemia da Covid-19 e le conseguenti restrizioni hanno peggiorato notevolmente la situazione, specie tra i più giovani.
Il sondaggio di Unicef Italia
Al fine di rilevare la percezione di benessere psicosociale e salute mentale, Unicef Italia ha lanciato un sondaggio sulla piattaforma digitale U-Report. Questo prende in considerazione un campione di 195 adolescenti di età compresa tra i 10 e i 19 anni. Le risposte, inoltre, rappresentano esclusivamente le percezioni dei giovani.
Di seguito alcuni dati: il 28 per cento dei partecipanti afferma di sentirsi ottimista, il 12 per cento triste, il 14 per cento preoccupato, il 14 per cento angosciato e il 10 per cento frustrato.
Tra le maggiori cause di apprensione ci sono: il senso di isolamento (19 per cento), le difficoltà economiche personali o della famiglia (17 per cento), la distanza da famiglia e affetti (8 per cento) e infine tensione e litigi all’interno della famiglia (7 per cento).
Preoccupante il dato circa le richieste di aiuto: il 41 per cento degli adolescenti afferma di non aver chiesto aiuto a nessuno, il 22 per cento di aver cercato aiuto da amici e coetanei, l’11 per cento dai familiari, l’11 per cento dice di essersi rivolto agli psicologi presenti nelle scuole o nelle comunità e il 7 per cento presso i servizi sociali e sanitari.
Perché gli adolescenti non chiedono aiuto?
Anche in questo caso i dati sono significativi: il 22 per cento non lo ritiene necessario, il 10 per cento non sa a chi rivolgersi, il 10 per cento ha paura di chiedere aiuto e l’8 per cento teme il giudizio degli altri.
Molto sentito anche il tema della sensibilizzazione: il 34 per cento vorrebbe sentir parlare più spesso di salute mentale dalle istituzioni, il 31 per cento dalle scuole, il 7 per cento dai familiari e il 7 per cento dai media.
Emanuele Boi