Progetto Talking Hands: come raccogliere e registrare le lezioni di Lingua dei segni con Paesi stranieri
L’obiettivo che ci si pone con il progetto europeo Talking Hands con Ierfop capofila è di sviluppare una metodologia e insieme raccogliere e registrare le lezioni di Lingua dei segni dei Paesi partecipanti.
Insieme a Ierfop vi sono Apostolina Tsaltampasi Kai Sia Ee della Grecia, l’Univerzit Etnire Habilitacijski Institute Repubblike Slovenihe di Soca in Slovenia, Prism Italia, Fundacja Polkie EgoJęzyka Migowego” in Polonia, Hrvatski Savezgluhoslij Epihosoba “Dodir” in Croazia e Sensus, Region Stockholm-Gotland della Svezia.
«È importante» sottolinea il presidente Ierfop Onlus Roberto Pili, «come questo progetto Talking Hands venga avviato proprio in coincidenza con la Giornata del 13 dicembre, anniversario della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle Persone con disabilità. Mentre noi oggi iniziamo questi lavori» continua il presidente Ierfop, «entriamo a far parte della società civile che vuole attuare questi propositi di civiltà». E il progetto, condotto insieme ad altri partner europei, «diventa un’opportunità per trasferire la nostra esperienza Ierfop» conclude Pili, «arricchendola e contaminandola con le esperienze e le competenze che ognuno dei partner porta al tavolo di lavoro comune».
«Ben vengano occasioni di collaborazione europea di questo tipo» rimarca il vice presidente Ierfop Cataldo Ibba, «perché consentono di sviluppare la Lingua dei segni in modo uniforme nei varie Paesi europei permettendo così ai sordi di meglio comunicare con amici, parenti e collaboratori». «È questa una grande occasione per affrontare il problema della comunicazione dei sordi» sottolinea il consigliere del Cda Ierfop Claudio Murtas, «perché introduce delle nuove possibilità che potranno essere condivise anche in altri Paesi limitrofi».
«La Lingua dei segni è fondamentale per la comunicazione delle persone sorde» conferma il direttore della Formazione Ierfop Bachisio Zolo, «e il fatto stesso che l’Umanità abbia proprio iniziato a comunicare attraverso il linguaggio dei segni ci fa pensare come questo progetto possa essere l’alba di una nuova Era culturale e inclusiva».