Nella sede Ierfop di Cagliari poste le basi per definire meglio la Lingua dei segni internazionale
Arrivederci a Bruxelles a marzo per confermare la prosecuzione del progetto “Talking Hands” sviluppato nella due giorni tra martedì e mercoledì nella sede Ierfop Onlus di Cagliari. «Questa due giorni di meeting» spiega il presidente Ierfop Roberto Pili, «è servita principalmente a porre le basi per realizzare un’analisi oggettiva della situazione nei vari Paesi che hanno partecipato a questo progetto europeo». L’obiettivo posto, era infatti di quello di creare una lingua dei segni che possa diventare comune a quello dei Paesi partecipanti. Tra questi, oltre l’Italia con Ierfop (ente capofila del progetto) e Prism, Grecia, Slovenia, Polonia,Croazia e Svezia. In pratica, si è sviluppata una metodologia raccogliendo e registrando le lezioni in lingua dei segni nelle diverse lingue dei Paesi partecipanti facendo comunque tesoro della lingua dei segni internazionale. «Si è così creato un protocollo e profilo unico di interventi, così da equiparare i segni nei vari Paesi» insiste il presidente Pili, «e questo consentirà di creare buone prassi e indicazioni congiunte per chi opera in questo settore».
«Una volta stabiliti parametri comuni» chiarisce il direttore della Formazione Ierfop Bachisio Zolo, «sono stati realizzati 28 file di video lezioni che potranno essere scaricati da tutti e così utilizzati». E non si tratta di un lavoro definitivo. «No, perché questa prima parte del progetto ora realizzato» continua Bachisio Zolo, «indica quello che sarà il metodo di lavoro da continuare ad adottare». Da qui, l’arrivederci a marzo a Bruxelles per chiedere alla Ue di permettere la prosecuzione dei lavori destinati a creare maggiore inclusività per le persone sorde.