In Europa, disabile uguale povero

Nei Paesi dell’Unione Europea c’è una forte correlazione tra disabilità e rischio di povertà o esclusione sociale. È quanto rende noto l’Eurostat diffondendo i dati relativi l’anno 2021.

La percentuale di popolazione residente nell’Ue a rischio di povertà o esclusione sociale, nel 2021 era pari al 21,7 per cento. Questa identificazione è riferita a famiglie che presentano almeno uno dei tre rischi di povertà ed esclusione sociale (rischio di povertà, grave deprivazione materiale e sociale o vivere in una famiglia con un’intensità di lavoro molto bassa).

Il dato aumenta quando ci si riferisce alle persone disabili: il 29,7 per cento della popolazione dell’Ue di età pari o superiore ai 16 anni con disabilità è a rischio di povertà o esclusione sociale contro il 18,8 per cento di quelle senza disabilità.

La situazione in Italia

Nel nostro Paese, tuttavia, il fenomeno non è così accentuato. La percentuale di persone con disabilità a rischio povertà o esclusione sociale è pari al 27,1 per cento contro il 24,3 per cento).

La situazione nel resto dell’Unione Europea

Il fenomeno è stato riscontrato in tutti i dell’Ue. Il divario più ampio tra persone con e senza disabilità si è registrato in Irlanda (39, 3 per cento contro il 14,6 per cento), Lettonia (41,2 per cento contro il 19,6 per cento) e Lituania (38,9 per cento rispetto a 17,8 per cento).

Con una differenza minore, la Grecia (28.3 per cento contro il 27,4 per cento), l’Italia e la Finlandia (18.5 rispetto al 12,6 per cento).

Emanuele Boi

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