Un videogioco per la diagnosi di Dsa
Grazie al videogioco sviluppato dalla startup torinese Paperbox Health in collaborazione con l’Associazione Italiana Dislessia è possibile individuare fattori di rischio già a partire dai 5 anni di età. Si può quindi intervenire in fase precoce rispetto all’età media in cui vengono fatte le diagnosi di Dsa per dislessia, disgrafia, disortografia e discalculia.A spiegare come potrà avvenire tutto questo, lo spiega Francesco Trovato, tra i fondatori della start up: «i Dsa vengono molto spesso identificati tardi, oltre la fine del secondo anno di scuola primaria, perché esistono delle barriere all’accesso alla diagnosi. Nel caso della dislessia, per esempio, dopo un’analisi durata mesi ci siamo resi conto di come le famiglie impiegano più risorse per l’identificazione del disturbo che non per il percorso terapeutico stesso».
Il team di sviluppatori ha così preso a modello le linee guida sulla gestione dei Disturbi Specifici dell’Apprendimento 2021 del Ministero della Salute, dove vengono identificati i segnali cognitivi che potrebbero portare allo sviluppo dei DSA. In questo modo ci si è avvalso del supporto di specialisti del settore così da realizzare un pre-screening dei fattori di rischio, senza sottoporre i bambini allo stress dei classici test.
Il gioco
Aiutando Dino a recuperare i pezzi della sua navicella spaziale, i piccoli giocatori affrontano delle sfide su tre livelli: il mare spaziale, pensato per valutare l’orientamento visuo-spaziale e il riconoscimento dei grafemi; il “Vulcanolario”, per mettere alla prova la conoscenza del vocabolario e della fonologia e infine la “Piramide di suoni”, in cui testare la memoria a breve termine e quella di lavoro.
Al momento, è possibile evidenziare fattori di rischio solo per la dislessia, ma presto saranno implementati dei pre-screening anche per altri Dsa.
Il gioco dura 15 minuti e alla fine i genitori ricevono un report con i fattori di rischio e il profilo cognitivo del bambino.
La seconda fase
Sulla piattaforma “Paperbox Health è possibile mettersi in contatto con degli specialisti per un consulto preliminare ed eventualmente per seguire un percorso online con un logopedista, un neuropsichiatra o uno psicoterapeuta specializzato in Dsa, contenendo così i costi legati a un percorso in presenza.
Il progetto è al momento in fase di validazione clinica e vi partecipano scuole e specialisti sanitari, mentre le consulenze sulla piattaforma online sono già disponibili.
Roberta Gatto