Tra guerra e pandemia, gli italiani diventano più poveri
Secondo una ricerca condotta da Banca d’Italia in collaborazione con Istat, l’Italia risulta essere il fanalino di coda dei Paesi europei che hanno avuto una crescita della ricchezza piuttosto modesta nel triennio 2018 – 2021. Il Bel Paese infatti si posiziona dietro Francia e Germania.
La situazione migliora oltreoceano, dove la crescita della ricchezza procapite è stata importante per Canada e Stati Uniti.
I dati
Nel 2021 la ricchezza netta degli italiani ammontava a circa 10.5 miliardi. Nello stesso anno, la povertà assoluta ha confermato i massimi storici raggiunti nel 2020 causa pandemia con oltre 5 milioni di persone, circa il 10 per cento della popolazione.
Il possesso di una casa, nonostante l’aumento del valore delle abitazioni, ha inciso meno sulla ricchezza lorda passando dal 46 per cento al 45 per cento.
Anche la ricchezza netta è diminuita in rapporto a quella lorda, passando da 8.7 a 8.6. Il trend negativo non sembra però aver toccato le attività finanziarie che hanno registrato una crescita del valore pari a +6,6 per cento.
Nel 2022, con lo scoppio della guerra in Ucraina, l’economia ha subito una brusca battuta d’arresto. L’aumento dei prezzi del settore agroalimentare ed energetico ha inciso sull’economia del nostro Paese, con un aumento dell’inflazione che ha avuto conseguenze negative sulle tasche degli italiani: a luglio 2022, infatti, viaggiava già verso il +7%.