Sull’ Ansa si parla dei corsi di “Orientamento e mobilità” promossi da Ierfop Onlus

«Spostarsi, muoversi in sicurezza anche per chi ha un deficit visivo. Un’esigenza di autonomia che consente a non vedenti e ipovedenti di gestire la propria vita nella quotidianità». È quanto si legge su Ansa.it, sito della più importante Agenzia giornalistica nazionale che poi prosegue spiegando come «è partito a Cagliari il primo corso professionale in Sardegna per la formazione di futuri tecnici dell’educazione e riabilitazione in orientamento, mobilità e autonomia personale per persone con disabilità visiva. È tra i primi in Italia e offre uno sbocco lavorativo per sette nuovi tecnici specializzati con Ierfop».

E ancora, «per potersi muovere in modo indipendente occorre appropriarsi di alcune tecniche e strategie» come spiega il presidente dello Ierfop Roberto Pili, «per una maggiore integrazione delle persone con disabilità visiva. Il percorso formativo, della durata di 1000 ore introduce per la prima volta in Sardegna un nuovo profilo di qualificazione professionale molto richiesto nel mercato del lavoro sardo, per il quale prima d’oggi, vista la sua carenza, bisognava attingere dalla Penisola».

Presenti anche le dichiarazioni del direttore della Formazione Bachisio Zolo: «la nuova figura sarà in grado di effettuare valutazioni funzionali in “Orientamento e Mobilità e Autonomia Personale”, elaborare piani di intervento e condurre training individuali, in relazione ai bisogni e alle esigenze dell’utente».

Figura riconosciuta nel Repertorio Regionale dei Profili di Qualificazione (Rrpq)

Ed è proprio Ierfop ad aver avanzato la proposta di inserire questa figura nel Repertorio Regionale dei Profili di Qualificazione. Richiesta che è stata accolta con favore dalla Regione che, con determinazione n. 0005484 protocollo n.0081905 del 18/10/2021, ha aggiornato l’Rrpq inserendo la figura di “tecnico dell’educazione e riabilitazione in orientamento e mobilità e autonomia personale per persone con disabilità visiva”.

L’articolo spiega ancora come «i nuovi tecnici opereranno sia in accordo con equipe multidisciplinari che in piena autonomia. Potranno svolgere la propria attività sia presso strutture pubbliche che private, di rilevanza sociosanitaria, riabilitativa e sociale, a carattere residenziale, semiresidenziale, diurno e domiciliare, in ambito scolastico, lavorativo, ricreativo e sportivo, in condizione di dipendenza, autonoma o subordinata o in altra forma tra quelle previste dalla normativa vigente in materia».

Emanuele Boi

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