Viaggiare in aereo con bombole di ossigeno liquido? Impossibile
Non potersi spostare in aereo per motivi di salute. È quanto denuncia Ferruccio Sanvido, 67 anni di Selargius. Tramite il suo profilo Facebook e lettere inviate alle Istituzioni, l’uomo chiede l’intervento del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella perché vengano risolte le criticità di quanti sono costretti all’utilizzo di dispositivi ausiliari per sopperire a limitazioni della salute.
Sanvido non è nuovo a tali iniziative. Già il 7 gennaio chiedeva un maggiore impegno da parte del presidente della Regione Cristian Solinas, gli ex assessori Todde e Nieddu e gli attuali assessori Moro e Doria.
La lettera aperta al presidente Solinas
«Negli ultimi sei mesi, a causa di una irreversibile patologia invalidante, sono costretto a utilizzare quotidianamente dosaggi sempre maggiori di ossigeno liquido per poter respirare in attesa di un trapianto di polmone. Nel riscontrare quante e quali difficoltà si frappongono, perché fragile o disabile, costretto a ricorrere al trasporto aereo per raggiungere strutture ospedaliere continentali ed effettuare cure non presenti o possibili sul territorio sardo, ho segnalato come queste siano un aggravante per chi risiede in un’isola».
La lettera
Nella lettera Sanvido illustra come i dispositivi ausiliari necessari per sopperire alle limitazioni provocate da problemi di salute costituiscano una ulteriore “barriera architettonica” limitando il diritto alla mobilità: «il trasporto aereo (salvo rarissime eccezioni ad personam) non è consentito su voli low-cost, ma in pratica è più una questione di risibile copertura economica, dei posti da rendere disponibili per il trasporto di barelle (9 posti), sedie per disabilità deambulatorie (6 posti) e dispostivi per l’erogazione di ossigeno liquido (1 posto). Le alternative a tale diniego (aereo, taxi o volo privato) che navale sono costosissime oltre che essere estremamente disagevoli (nel mio caso l’alternativa via mare per raggiungere il Policlinico di Padova era di 12.000 € per un A/R)».
In conclusione Sanvido auspica un impegno del presidente nelle vicende che riguardano i diritti di quanti penalizzati da motivi di salute unitamente a difficoltà economiche.
La lettera aperta al Presidente della Repubblica Mattarella
Il 20 febbraio, Sanvido ha pubblicato il testo della lettera aperta inviata al Presidente della Repubblica. Anche in questo caso illustra le sue condizioni di salute e spiega la sua necessità di viaggiare “in continente” per accedere alle cure del Policlinico di Padova.
Scrive: «Le condizioni di salute di chi come me soffre di Fibrosi Polmonare idiopatica (una malattia definita rara solo perché non se ne conosce l’origine e non perché non sia diffusa) obbligano all’impiego di dispositivi in grado di erogare ossigeno per effettuare tali trasferimenti» e prosegue, «questi per non accrescere disagio a disagio devono essere di breve durata, pertanto, non possibili attraverso percorsi navali e in ambulanze, ma attraverso trasferimenti in aereo. Nel giugno scorso, nonostante avessi concordato con la compagnia Volotea comprovando attraverso documentazione sanitaria le schede tecniche dei due dispositivi (Stroller ad alto flusso, contenenti 3 litri di ossigeno crioscopico, in grado di erogare 6-8 l/m) e il certificato assenza di circuiti elettrici o batterie, il mio trasferimento fu reso impossibile dalla decisione del comandante del volo che giustificò la stessa applicando il regolamento Ata e Enac equiparando il contenuto dei dispositivi “pericoloso perché contenevano un volume superiore ai 100 cc.”».
L’appello al Presidente Mattarella si conclude con la speranza che si possano trovare «adeguate soluzioni».
Emanuele Boi