Acquisto prima casa: ecco tutti i bonus e gli incentivi
L’acquisto della prima casa, si sa, è un passo importante soprattutto per i giovani che si ritrovano per la prima volta a investire i propri risparmi e ad accendere un mutuo. L’idea può spaventare, soprattutto se non si sa come muoversi.
Ma vediamo le informazioni che è bene apprendere prima dell’acquisto e sulle agevolazioni 2023 che spettano a chi compra casa per la prima volta.
Le agevolazioni
I bonus ci sono e vengono concessi anche a prescindere dall’età e dal reddito.
Infatti, lo Stato garantisce una serie di sconti sulle imposte a prescindere dall’età, ma nel rispetto di altri requisiti. Di seguito un elenco riferito alla tipologia del venditore:
I1 venditore privato o a impresa a esenzione Iva.
In questo caso l’imposta di registro è proporzionale nella misura del 2 per cento anziché del 9 per cento, ma non può essere inferiore a 1000 euro.
- – l’imposta ipotecaria è pari a 50 euro. L’importo non cambia se non si usufruisce del bonus prima casa.
- – l’imposta catastale è pari a 50 euro. Anche in questo caso l’importo resta invariato se non si usufruisce del bonus prima casa.
- Non si paga imposta di bollo.
Se il venditore è un’impresa soggetta a Iva, invece:
– l’Iva è ridotta al 4 per cento, mentre se non si usufruisce del bonus è del 10 per cento per gli immobili che non rientrano nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9 (per gli immobili che rientrano in queste tre categorie è del 22 per cento e non può essere richiesto bonus prima casa).
– l’imposta di registro è di 200 euro. Anche qui, se non si usufruisce del bonus, l’importo resta invariato.
– imposta catastale di 200 euro, invariata per chi non usufruisce del bonus.
– imposta ipotecaria di 200 euro. La cifra non cambia in caso non si usufruisca del bonus.
– imposta di bollo 230 euro.
Le stesse imposte sono applicate all’acquisto delle pertinenze (cantine, magazzini e locali di deposito (compresi nella categoria catastale C/2), rimesse, autorimesse, stalle, scuderie (comprese nella categoria catastale C/6) e tettoie chiuse o aperte (comprese nella categoria catastale C/7) anche se acquistate con atto separato. Se ad esempio compriamo una prima casa senza posto auto e in seguito ne acquistiamo uno, le imposte da applicare saranno comunque agevolate nella misura di cui sopra.
Le imposte vengono applicate dal notaio al momento della registrazione dell’atto.
Il prezzo valore
Si tratta di un calcolo delle imposte fatto non sul prezzo di vendita, ma sul valore catastale dell’immobile (solitamente inferiore): in questo caso, quindi, la base imponibile su cui applicare le imposte (a eccezione della catastale e della ipotecaria) sarà riferita al prezzo catastale e non a quello di vendita.
Si può richiedere anche in presenza di bonus prima casa a condizione che l’atto di vendita sia fatto in presenza di un notaio (il prezzo valore non può essere applicato alle scritture private, il bonus prima casa invece sì).
Inoltre, il prezzo valore non può essere applicato a compravendite soggette a Iva né a case in costruzione.
Requisiti per le agevolazioni
L’agevolazione prima casa può essere richiesta su abitazioni di categoria catastale A/2, A/3, A/4, A/5, A/6, A/7, A/11, nello specifico:
• A/2 (abitazioni di tipo civile);
• A/3 (abitazioni di tipo economico);
• A/4 (abitazioni di tipo popolare);
• A/5 (abitazioni di tipo ultra popolare);
• A/6 (abitazioni di tipo rurale);
• A/7 (abitazioni in villini);
• A/11 (abitazioni e alloggi tipici dei luoghi). Non spetta, come detto, per le categorie A/1, A/8, A/9. (abitazioni di tipo signorile, ville e castelli e palazzi di eminenti pregi artistici o storici).
Il prezzo valore, invece, può essere richiesto anche per queste ultime categorie.
Per ottenere il bonus prima casa è necessario non possedere altre abitazioni, né a titolo privato né in comunione con il coniuge, non avere diritti di usufrutto, uso abitazione su altra casa nel territorio in cui si acquista e di proprietà, usufrutto, uso abitazione e nuda proprietà su tutto il territorio nazionale su un’abitazione acquistata con bonus prima casa. Il compratore deve inoltre impegnarsi, qualora non sia già residente nel Comune in cui si trova l’immobile, a spostare la residenza entro 18 mesi (termine prorogato a 37 mesi per acquisti effettuati entro ottobre 2023).
In caso contrario, la normativa fiscale stabilisce che, per ottenere i benefici “prima casa”, l’immobile deve trovarsi:
• nel territorio del Comune in cui l’acquirente svolge la propria attività (anche se svolta senza remunerazione, come, per esempio, per le attività di studio, di volontariato, sportive);
• nel luogo del Comune in cui ha sede o esercita l’attività il proprio datore di lavoro, se l’acquirente si è dovuto trasferire all’estero per ragioni di lavoro;
• sull’intero territorio nazionale, purché l’immobile sia acquisito come “prima casa” sul territorio italiano, se l’acquirente è un cittadino italiano emigrato all’estero.
Decreto 1000 proroghe
Viene prorogato al 30 giugno 2023 il termine della garanzia massima all’80 per cento a valere sul Fondo di garanzia per l’acquisto della prima casa, sulla quota capitale dei mutui destinati alle categorie prioritarie aventi specifici requisiti di reddito e età.
Viene prorogato anche il “Bonus under 36” che permette di acquistare casa senza dover versare le imposte (nel caso di cessione non soggetta a Iva) e di ricevere in aggiunta un credito di imposta (per quelle soggette a Iva).
I requisiti per richiedere questo bonus rimangono gli stessi degli anni precedenti, ovvero:
Il contratto definitivo di compravendita deve essere stipulato nel corso del periodo agevolativo e dovrà quindi essere sottoscritto entro il 31 dicembre 2023.
2 Gli acquirenti non devono aver compiuto il trentaseiesimo anno di età nell’anno in cui viene stipulato il rogito.
3 Gli acquirenti devono avere un Isee, indicatore della situazione economica equivalente, non superiore a 40.000 euro.
Valgono inoltre gli stessi requisiti indicati per l’ottenimento del bonus prima casa concernenti residenza, proprietà di altri immobili e tipologia di immobile acquistato.
Bonus per persone con disabilità
Per chi è titolare di L104, c’è la possibilità di richiedere un mutuo a tassi agevolati.
Si tratta di un “plafond casa”, un fondo creato appositamente tramite una convenzione sottoscritta nel 2013 dall’Abi (Associazione bancaria italiana) e dalla Cdp (Cassa depositi e prestiti) che viene erogato dallo Stato fino a esaurimento. È possibile attingere al fondo anche per ristrutturazioni con accrescimento dell’efficienza energetica, sino a un massimo di 350 mila euro di spesa. Anche per l’acquisto, la priorità viene data alle abitazioni con classe energetica A, B o C.
Tenendo conto tutto ciò, l’importo del finanziamento con mutuo a tasso agevolato, fisso o variabile, può essere concesso nella misura di:
1. fino a 100 mila euro per ristrutturare casa anche con accrescimento dell’efficienza energetica;
2. fino a 250 mila euro per l’acquisto di abitazioni residenziali;
3. fino a 350 mila euro per interventi sia di acquisto che di ristrutturazione con accrescimento dell’efficienza energetica sulla stessa abitazione.
In base al tipo di intervento finanziato, inoltre, varia anche la durata che può essere di 10 anni per gli interventi di ristrutturazione con accrescimento dell’efficienza energetica e 20 anni o 30 per l’acquisto dell’abitazione con o senza ristrutturazione.
Per ottenere il finanziamento è necessario presentare domanda a uno degli istituti bancari aderenti al fondo, preferibilmente avendo già stilato un piano preventivo di spesa. Tra gli istituti di credito che aderiscono alla Convenzione troviamo Banca Carige, Banca di Credito Popolare, Banca Monte dei Paschi di Siena, Banca Popolare dell’Emilia Romagna, Banca Popolare di Sondrio, Banca Sella, Bnl-Bnp Paribas, Cariparma – Crédit Agricole, Cassa di Risparmio di Ravenna, Extrabanca, Intesa Sanpaolo, Iccrea Banca, UBI banca e Unicredit.
Roberta Gatto