Il cortometraggio di Ierfop su Sardiniapost

Su Sardiniapost si parla del docufilm realizzato da Ierfop per raccontare un anno di attività promosse nell’ambito del progetto «Disabilità, Istruzione, informazione e integrazione 2021 a valere sul contributo della legge 379/1993.

Nell’articolo si legge come davanti a una telecamera hanno raccontato le loro emozioni e le soddisfazioni per i traguardi raggiunti grazie a un percorso formativo. Gli allievi disabili della vista sono i protagonisti, con le loro testimonianze, di “Superarsi”, il docufilm prodotto da Ierfop, l’Istituto europeo ricerca formazione e orientamento professionale guidato da Roberto Pili».

A occuparsi delle riprese dove si ripercorrono le fasi delle esperienze e si raccolgono le sensazioni dei corsisti, è Marco Gallus. Per i ciechi e gli ipovedenti molte attività sono innovative e vanno dal corso di arrampicata al corso di make up, passando per corsi di pesca sportiva o il surf, senza dimenticare i corsi di orientamento e mobilità con l’ausilio del bastone bianco.

Un momento del corso di surf

Trovano successivamente spazio le dichiarazioni del presidente Ierfop Roberto Pili: «il docufilm, della durata di un’ora, offre un quadro sintetico dei corsi realizzati dal nostro ente per garantire alle persone cieche e ipovedenti una concreta integrazione e autonomia, una migliore qualità della vita, ma anche opportunità di lavoro e occasioni di svago».

Nell’articolo si legge ancora: «il risultato di questo lavoro» commenta Bachisio Zolo, direttore didattico, «è un’offerta formativa sempre innovativa e originale che rende Ierfop un’avanguardia nel territorio nazionale. Teodoro Rodin, vice presidente Ierfop, ha aggiunto come “si tratta di attività mai realizzate prima e del tutto originali. Presto saranno riproposte e arricchite».

In conclusione vengono proposte ulteriori riflessioni del presidente Pili che evidenzia come «i limiti non sono solo fisici, ma soprattutto mentali, come anche strutturali, architettonici e spesso sono figli del pregiudizio e risiedono nella nostra testa. Fortunatamente possono essere superati con la forza di volontà e l’impegno, come testimoniano le immagini del documentario. Ma occorre sempre più creare città accessibili, inclusive e Ierfop sta lavorando anche su questo».

Emanuele Boi

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