Ierfop e la sua mission di ricerca scientifica
«Questo libro curato da Roberto Pili, Pericle Farris, Bachisio Zolo e Donatella Rita Petretto rappresenta il primo passo di un progetto di ricerca e studi che prevedono la stesura di almeno altri due libri». Così il presidente Ierfop Onlus Roberto Pili ha presentato l’ultimo prodotto editoriale dell’ente di formazione professionale, all’Assemblea della Federazione Nazionale delle Istituzioni pro Ciechi svolta a Cagliari dal 19 al 21 aprile nei locali di via Platone a Cagliari. «Si tratta di un progetto di ricerca» sottolinea Pili, «con il quale si intende offrire un contributo sugli aspetti diagnostici così da sviluppare percorsi formativi e assieme verificare la valutazione dell’evoluzione: si tratta soprattutto di un progetto interdisciplinare».
Il libro
Più nello specifico, «il libro parte dall’osservazione di come la cecità primaria possa favorire un ritardo nello sviluppo psicomotorio, determinato dalla carenza di stimoli sociali e ambientali» premette Roberto Pili. «Si tratta di un’anomalia che non conduce a deficit permanenti del funzionamento o a disturbi stabili dello sviluppo» prosegue Pili, «se la deprivazione sensoriale viene adeguatamente compensata sotto il profilo percettivo, esperienziale ed educativo. Esiste infatti una condizione specifica in cui il deficit visivo primario è associato all’inizio a deficit strutturali a carico della comunicazione, dell’interazione sociale e del repertorio delle attività caratteristici dei disturbi dello spettro autistico che in letteratura medica è chiamata con l’acronimo Asvi, Autism Spectrum and Visual, Imparment».
In Italia ci sono circa due milioni di persone con disturbo visivo di cui 219 mila ciechi assoluti. Più precisamente, guardando alla popolazione in età scolare, su 234mila studenti con disabilità iscritti nelle scuole primarie e secondarie e i 16 mila studenti nelle università, ve ne sono ben 11 mila con menomazioni sensoriali uditive e visive. Di questi, circa 5 mila con disabilità sensoriali della vista comprendendo ciechi e ipovedenti.
«Lavorando con un gruppo tran disciplinare» sottolinea il presidente Roberto Pili, «attraverso il progetto “Vis a Vis”, si intende integrare le conoscenze riguardo all’Asvi in ambito diagnostico, clinico, didattico pedagogico». Il tutto per contribuire a standardizzare e validare percorsi formativi per gli operatori insieme alla massima attenzione alle problematiche delle famiglie. «Il progetto» sottolinea ancora Pili, «si muove su tre direttrici: offrire un contributo sullo sviluppo degli aspetti diagnostici ed epidemiologici, adeguare e standardizzare protocolli formativi per operatori del settore compresi i caregivers, sviluppare strumenti pedagogici, didattici di intervento nel contesto scolastico e formativo attraverso valutazioni di efficacia».
Il progetto è infatti teso «al perfezionamento degli strumenti psicometrici per la rilevazione di tratti autistici nelle situazioni di comorbidità con disturbi visivi gravi. «Raggiunta la diagnosi» conclude Pili, «dovranno essere messi in campo strumenti e strategie abilitative, educative e didattiche a supporto del potenziale di sviluppo di bambini, preadolescenti, adolescenti e adulti che siano sempre più mirate».
Il libro si può scaricare in Pdf dal sito dell’Università di Cagliari che ha lavorato al progetto oppure richiederlo in formato cartaceo nelle sedi Ierfop.