Moda adattiva, nasce una nuova startup tutta italiana
È campana la nuova startup nel settore della moda adattiva. L’azienda, con sede a Mercogliano in provincia di Avellino si concentra su abbigliamento, calzature e accessori adattati alle persone con disabilità.
Il progetto
L’idea è della fashion designer Silvia Barbieri Selva, che ha studiato Design della Moda a Napoli e a marzo 2022 ha presentato una tesi intitolata “modellistica sperimentale adattiva per un corpo maschile non deambulante”. Durante la stesura della sua tesi, la designer campana ha collaborato con alcuni campioni paralimpici tra cui Vincenzo Boni, campione paraolimpico di nuoto affetto da una malattia neurologica rara, la sindrome di Charcot Marie Tooth.
«Dal mio progetto tesi a oggi, c’è stata un’evoluzione» racconta Silvia. «Stiamo progettando una tipologia di abbigliamento “PER TUTTI”, senza creare categorie, senza creare differenze. MyBeat, ad esempio, è un progetto/prodotto su cui stiamo ancora lavorando. Sarà uno dei primi che presenterò per avviare la mia start-up. Si tratta di una “Tracksuit” (felpa+t-shirt+pantaloni) PER TUTTI. Avrà un valore molto personale, diverso da persona a persona. Il mio lavoro non è volto a sensibilizzare gli animi, ma a eliminare barriere che spesso, invece di risolvere un problema, lo evidenziano».
Quella di Silvia non è però l’unica azienda a occuparsi di moda adattiva.
Una start up sloveno-croata, la Ucqc, si dedica infatti alla progettazione di abiti funzionali, alla moda e a prezzi accessibili per gli utenti su sedia a rotelle.
«Nell’offerta di mercato ci sono o abiti funzionali, che non consentono realmente di esprimere la propria individualità, oppure abiti alla moda che non rappresentano una buona soluzione in termini di funzionalità e di cui ha bisogno un utente in sedia a rotelle» spiega la co-fondatrice croata dell’Ucqc, Maja Simunovic. « Ascoltando attentamente i nostri clienti, crediamo di poter colmare un vuoto nel mercato, unendo moda e funzionalità».
Un nuovo concetto di stile intelligente, quindi, che mette al primo posto le esigenze personali, senza però dimenticare il bisogno di sentirsi alla moda di chi convive con una disabilità. È possibile seguire e ascoltare le interviste fatte da Silvia sul gruppo Facebook “Selva Adaptive Fashion – Community N.O.I. Now.Over.Impediment”.
Roberta Gatto