In Sardegna si ignorano i fondi destinati al turismo accessibile
La Regione Sardegna non ha partecipato all’avviso pubblico del Governo per il finanziamento di progetti di turismo accessibile per le persone con disabilità. È quanto denuncia su Facebook l’Associazione Sardegna Accessibile.
Un occasione persa
«Non partecipando al bando del Governo si è rinunciato a 1.2 milioni di euro che si sarebbero potuti utilizzare per finanziare postazioni per l’accoglienza dei disabili non solo nelle località balneari, ma anche montane e lacustri» si legge sul post pubblicato.
Nell’avviso si specifica come, con un finanziamento totale pari a 30 milioni di euro, si intenda promuovere l’attuazione di progetti volti a favorire il turismo accessibile.
L’Associazione denuncia, inoltre, di aver assistito a una serie di scambi di responsabilità che ha penalizzato i tanti disabili residenti in Sardegna o che vorrebbero trascorrere sull’Isola le proprie vacanze.
Il post si conclude con un appello: «vogliamo essere costruttivi, chiediamo quindi un incontro per rimediare a queste mancanze».
La situazione oggi
Sono solo una decina, secondo una rilevazione di “Sardegna Accessibile”, le località attrezzate e accessibili per le persone con disabilità. A Cagliari, la Cooperativa “Golfo degli Angeli” ha sette punti; anche a Quartu Sant’Elena si trova un’area attrezzata; presenti appositi stabilimenti anche a Pula, Solanas, Costa Rei e Muravera.
A Sant’Antioco, inoltre, c’è uno stabilimento attrezzato anche per accogliere disabili con patologie gravi e pazienti affetti da Sla e i loro familiari.
L’esempio della Grecia
Non è utopistico parlare di spiagge accessibili. In Grecia, infatti, il ministro del Turismo ha presentato un progetto volto a rendere accessibili 287 spiagge grazie all’installazione di rampe automatiche (Seatrac) per sedie a rotelle. In questo modo le persone con disabilità o mobilità ridotta saranno autonomi nel poter fare il bagno. Il progetto fa parte di un programma più ampio, finanziato inizialmente con 15 milioni di euro.
Non solo rampe per l’accesso al mare: saranno infatti realizzate anche strutture ausiliarie tra cui spogliatoi, servizi, corridoi, aree d’ombra e parcheggi.
Secondo il Ministero del turismo greco, infatti, «il turismo accessibile non giova solo alle persone con disabilità o bisogni speciali, ma a tutti».
Il governo greco, inoltre, ha reso disponibile un sito web in cui le persone con disabilità motoria possono trovare tutte le informazioni necessarie per pianificare un viaggio nelle spiagge e consultare la mappa delle spiagge attrezzate con i Seatrac.
Emanuele Boi