Neuralink di Musk ottiene il via libera ai test sugli impianti cerebrali nell’uomo
Ad annunciare di aver ottenuto l’approvazione dalle autorità di regolamentazione statunitensi è la stessa Neuralink che ora potrà testare i suoi impianti cerebrali sulle persone. La start-up di Elon Musk ha affermato come l’autorizzazione della Food and Drug Administration (Fda) per il suo primo studio clinico sull’uomo è «un primo passo importante» per la sua tecnologia. Lo scopo? Quello di consentire ai cervelli di interfacciarsi direttamente con i computer.
Il reclutamento dei volontari
«Questo passo» scrive l’azienda su Twitter, «un giorno permetterà alla nostra tecnologia di aiutare molte persone». Neuralink ha poi aggiunto come «il reclutamento per gli studi clinici non è ancora aperto». Per il momento, i prototipi delle dimensioni di una moneta sono stati impiantati nel cranio di animali. Diverse scimmie sono ora in grado di «giocare» ai videogiochi o di «digitare» parole su uno schermo, semplicemente seguendo con gli occhi il movimento del cursore sullo schermo.
Di cosa si tratta
Neuralink progetta dispositivi connessi da impiantare nel cervello così da comunicare con i computer direttamente attraverso il pensiero. Nelle intenzioni, dovranno essere utilizzati per aiutare le persone paralizzate o affette da malattie neurologiche.
Le persone potrebbero quindi pagare qualche migliaio di dollari per dotare il proprio cervello della potenza del computer. Per certi versi, una ipotesi che potrebbe celare qualche inquietudine. Per Elon Musk invece, questi chip potranno consentire all’Umanità di raggiungere una «simbiosi con l’intelligenza artificiale». Parole già pronunciate nel 2020 alla conferenza annuale dell’azienda. «Ora siamo fiduciosi che il dispositivo di Neuralink sia pronto per l’uomo, quindi la tempistica dipende dal processo di approvazione della Fda» dichiarava alla fine di novembre su Twitter un mese dopo l’acquisto del social network. Adesso il via libera: una nuova frontiera per la Medicina e l’Umanità intera?