Arena di Verona, interviene il Tribunale
Entro il 31 dicembre all’Arena di Verona dovranno essere allestite due pedane rialzate così da consentire alle persone con disabilità di poter vedere i concerti. È quanto stabilito dal Tribunale civile di Verona in seguito alle denunce di Valentina Tomirotti e Sofia Righetti.
Le vicende
Era il 2 settembre 2019 quando Sofia Righetti si reca all’Arena di Verona per assistere al concerto degli Evanescence. Iniziato lo spettacolo, le altre persone si sono alzate in piedi rendendo di fatto impossibile vedere quanto accadeva sul palco.
Risale a settembre 2019 invece l’episodio che ha visto protagonista Valentina Tomirotti, in occasione del concerto di Coez. Anche in questo caso sono le persone in piedi a impedire la visione di quanto avviene sul palco. «All’Arena i posti per disabili sono all’inizio e alla fine di ogni fila di sedie in platea» denuncia Valentina Tomirotti, «e quando è iniziata la musica, la gente si è alzata in piedi. Ho protestato con gli addetti alla sicurezza perché era pericoloso per una persona in carrozzella, oltre al fatto che non vedevo nulla».
Le cause
Le donne, se pur in momenti diversi, si sono così rivolte al Tribunale denunciando quanto accaduto.
Nel caso della Righetti, il giudice ha stabilito come all’Arena di Verona le persone con disabilità che vogliono assistere agli eventi dal vivo vengono discriminate perché i posti loro assegnati non gli consentono di assistere allo spettacolo. Non di rado, infatti, le persone in platea si alzano in piedi e ballano, impedendo alle persone sedute in carrozzina di vedere lo spettacolo sul palco.
Fondazione Arena di Verona e la controllata Arena di Verona Srl sono state così condannate a cessare la condotta discriminatoria entro il 31 dicembre di quest’anno, imponendo loro di realizzare una pedana rialzata da posizionare all’interno dell’anfiteatro consentendo così anche alle persone con disabilità di assistere al concerto. Le società hanno anche dovuto risarcire il danno subito dalla Righetti.
Per quanto riguarda la Tomirotti, invece, la donna ha perso la causa in primo grado (il giudice ha affermato che c’erano i maxischermi e che ai concerti non è obbligatorio vedere perché la musica si ascolta) ed è stata così condannata a pagare le spese processuali. In occasione del ricorso sono state riconosciute le ragioni che hanno portato all’azione legale e un risarcimento danni per quanto accaduto durante il concerto di Coez.
L’intervento logistico indicato dalla perizia
In base a quanto stabilito in seguito alla sentenza del caso Righetti, entro il 31 dicembre dovranno essere effettuati gli interventi logistici indicati da una perizia e volti a rimuovere gli effetti dell’accertata causa di discriminazione. Nello specifico, l’intervento consisterà nella rimozione di 76 poltroncine in fondo alla platea e l’allestimento di due pedane sopraelevate in grado di ospitare 30 disabili. Saranno inoltre consegnati cuscini idonei a favorire una seduta più elevata e un apposito ingresso per le persone con disabilità.
Emanuele Boi