Vittime del lavoro: tagli ai risarcimenti una tantum alle famiglie
Il nuovo decreto riduce il Fondo di Sostegno per le Famiglie Vittime di Gravi Infortuni, ovvero il risarcimento economico una tantum predisposto dall’Inail in attesa che venga stabilita la quota dell’indennizzo definitivo.
Si passa dai 6mila euro della quota minima del 2022 ai 4mila di quest’anno, con la quota massima che si abbassa di ben 8mila euro (22mila dell’anno scorso contro 14mila di quest’anno). Un taglio che ha già scatenato non poche polemiche. Coniugi e figli delle vittime vedono così drasticamente ridotto il fondo versato entro un mese dall’incidente, in attesa che siano fatti tutti gli accertamenti del caso.
Un ridimensionamento deciso dal Governo Meloni non certo di attenzione per la dignità di chi lavorava e non è tornato a casa.
A chi spetta
Il contributo per le vittime del lavoro spetta a famigliari di lavoratori che abbiano subito gravi danni o abbiano perso la vita in seguito a incidenti sul lavoro. In assenza di coniuge o figli, possono farne richiesta entro 40 giorni anche genitori, fratelli o sorelle.
L’indennizzo viene corrisposto anche per incidenti all’estero e spetta ad assicurati Inail, lavoratori domestici tutelati dalla Legge 493/99 oppure militari, vigili del fuoco, forze di polizia, liberi professionisti e autonomi.