Seatrac, e la spiaggia diventa accessibile
Con l’arrivo dell’estate si parla sempre più di accessibilità e inclusività delle spiagge. Arriva dalla Grecia un dispositivo capace di garantire alle persone con disabilità e mobilità ridotta l’accesso alle spiagge e al mare in totale autonomia.
Nel nostro Paese, la legge 13/89 mira all’abbattimento delle barriere architettoniche e la conseguente accessibilità negli ambienti e negli spazi pubblici, ma non sempre gli interventi di adeguamento rendono pienamente fruibili gli spazi.
Cosa è Seatrac
Seatrac è costituito da una rampa meccanica dotata di sedia mobile in grado di semplificare gli spostamenti delle persone con disabilità. Li accompagna in spiaggia e in acqua, ma anche ai diversi servizi tra cui lettini, parcheggi e bagni. Dotato di intelligenza artificiale, consente di evitare situazioni di pericolo in quanto monitora le condizioni del mare sconsigliando la balneazione in caso di condizioni avverse.
Il dispositivo è alimentato a energia solare. Un pannello solare, non permanente, carica la batteria che fornisce l’energia necessaria per il funzionamento.
Seatrac, un progetto nato in Grecia che mira a diffondersi in tutta Europa
In Grecia, nazione che ha dato i natali al progetto Seatrac, sono oltre 200 le spiagge rese accessibili grazie al dispositivo. Il governo ellenico ha stanziato un fondo iniziale di 15 milioni di euro per garantire l’accessibilità delle spiagge riconoscendo «la possibilità di accedere al mare un diritto inalienabile».
Il dispositivo ha rapidamente attirato l’interesse di numerosi Paesi europei, tra cui l’Italia. Nel nostro Paese il dispositivo Seatrac garantisce l’accessibilità a La Maddalena, a Olbia e a Palau (in Sardegna), nella spiaggia di Torre Quarta (Bari) e a Catanzaro.
Emanuele Boi