Turismo, disabilità e Pnrr: un futuro senza barriere
Con i fondi del Pnrr, a giugno scorso è partito il portale Italia.it in vista di una road map turistica che includa l’accessibilità. L’obiettivo è far diventare il Tourist Digital Hub un punto di riferimento per il turismo accessibile così da ingaggiare un’audience nazionale e internazionale con bisogni speciali presentando l’Italia come una destinazione smart, attenta al tema dell’accessibilità. «Entro il 2025» spiega il direttore marketing di Enit (Agenzia nazionale del Turismo) Maria Elena Rossi, «è previsto l’arrivo di una app in grado di dare all’utente la possibilità di scegliere destinazioni turistiche in Italia sulla base delle proprie esigenze. Ciò significa che anche i viaggiatori con disabilità potranno intercettare i prodotti e servizi disponibili sul mercato».
Parlare di turismo accessibile oggi non significa più rivolgersi solamente alle persone con disabilità fisica, ma anche al più ampio numero di persone con disabilità motoria, sensoriale o cognitiva.
E in Italia?
La mappa del turismo accessibile non è uniforme su tutto il nostro territorio. Le persone con disabilità in Italia sono oltre 3 milioni (ben 87 milioni in Europa) e le barriere architettoniche rappresentano una delle principali criticità quando si parla di turismo e disabilità. Sia quelle intese in senso stretto come ostacolo fisico: l’altezza del tavolo, una porta troppo stretta, una scala senza scivolo per la carrozzina o una scala interna priva di montascale.
Non si tratta dell’unico tipo di problema che il disabile deve affrontare in vacanza. Esistono anche barriere architettoniche sensoriali in grado di impedire il viaggio ai disabili di tipo cognitivo, uditivo o visivo. Pensiamo a stazioni e aeroporti privi di tabelle con i riferimenti in braille o alle strade cittadine con semafori senza segnalazioni rumorosi. Si tratta di piccoli dettagli per chi progetta gli ambienti, ma rappresentano strumenti essenziali per il disabile che vuole viaggiare in autonomia.
Progetto Naxos Taormina
In Sicilia, il Parco archeologico Naxos Taormina è divenuto soggetto attuatore del progetto di rimozione delle barriere architettoniche, fisiche, cognitive e culturali di uno dei siti archeologici più noti e visitati della Regione.
Il progetto, finanziato dal bando Pnrr M1C3-3 per la rimozione delle barriere fisiche e cognitive in musei e luoghi non appartenenti al Ministero della Cultura, è stato presentato insieme alla Fondazione Politecnico di Milano, con l’obiettivo di ridare nuova vita all’Area archeologica di Naxos e al suo Museo rendendo accessibile il sito anche ai visitatori disabili che a oggi non possono usufruire di ingressi, percorsi e didattica su misura.
L’adeguamento delle strutture ricettive
L’inclusività è uno dei temi al centro del Piano Strategico 2023-2027. Per questo sono stati stanziati 18 milioni di euro per realizzare una serie di interventi, tra cui la certificazione delle strutture turistiche in grado di rispondere alle esigenze dei viaggiatori con mobilità ridotta. Ed è proprio in ambito ricettivo che i dati sul turismo accessibile, in Italia, mettono in luce una tendenza che si è accentuata negli ultimi anni e che riguarda la durata delle vacanze. I periodi dei soggiorni sono più brevi e maggiormente distribuiti durante l’anno.
Le persone che cercano servizi turistici accessibili fanno in misura sempre maggiore più di un viaggio all’anno con una permanenza media di 10 giorni. Ecco perché diventa condizione essenziale che le strutture ricettive accessibili rimangano aperte tutto l’anno e siano fruibili anche per esperienze di minor durata, come i weekend nelle città d’arte, i tour enogastronomici o le passeggiate nella natura.
Bachisio Zolo