Spiagge accessibili? Ancora troppo poche
Le spiagge completamente accessibili alle persone con disabilità motorie, nel nostro Paese sono ancora troppo poche e spesso sono gestite da stabilimenti privati. La conseguenza è che però non tutti possono accedervi in termini di disponibilità economica. Per questo motivo, diverse associazioni stanno facendo sentire la loro voce affinché si faccia qualcosa per cambiare questa spiacevole situazione.
Rendere le spiagge accessibili si può
Non tutte le spiagge possono attrezzarsi per l’accessibilità di persone a mobilità ridotta. Tuttavia, almeno per quelle che lo consentono per caratteristiche geomorfologiche, basterebbe dotarsi degli strumenti giusti. Quali? Intanto passerelle trasversali fino agli ombrelloni, bagni accessibili e piazzole con sedie job (acronimo dell’espressione napoletana “jamm’o’bagn”, speciali carrozzine da mare realizzate con materiali resistenti a sabbia e acqua che consentono anche di fare il bagno), sedie Sand&Sea (a tre ruote) e lettini da spiaggia Tiralo. Ancora: pavimenti tattili e mappe in braille dello stabilimento per le persone con disabilità visiva. Un’ulteriore servizio da aggiungere, sarebbe la formazione del personale per andare incontro alle esigenze specifiche di ognuno.
Si tratta di pochi accorgimenti, in grado però di rendere le nostre spiagge più inclusive dando un’ulteriore spinta al turismo.
Le bandiere lilla
Come si legge nel sito dedicato, la bandiera lilla è “un’attestazione di particolare attenzione e sensibilità da parte dei Comuni (e in futuro degli operatori privati) verso il Turismo disabile con l’accento su disabilità motoria, visiva, auditiva e patologie e intolleranze alimentari, nonché una spinta a migliorare l’esistente fornendo anche informazioni e supporto”.
Il progetto “Bandiera Lilla” è nato nel 2012 con l’obiettivo di “favorire il turismo da parte di persone con disabilità, premiando e supportando quei Comuni – e presto anche gli operatori privati – che, con lungimiranza, prestano una particolare attenzione a questo target turistico”. Nel mondo conta oltre 30 milioni di possibili utenti solo per la disabilità motoria, la maggior parte dei quali è attualmente esclusa da molteplici mete di turismo balneare e non solo. Lo scorso anno sono state soltanto 45 le bandiere lilla assegnate nel nostro Paese.
La guida alle spiagge accessibili
Nella guida alle spiagge accessibili d’Italia, pubblicata dalla redazione di Heyoka, vengono segnalate ben 15 regioni (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Marche, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia, Toscana e Veneto) con un elenco delle strutture attrezzate per le persone con disabilità.
La Guida segnala anche la presenza di servizi come bagni, passerelle, sedie attraverso una serie di bollini (ad esempio, il bollino blu indica la presenza di sedie job) e fornisce anche una mappa e i contatti delle strutture. La Guida si può scaricare gratuitamente dal sito di Heyoka.
A oggi solo 650 spiagge italiane sono attrezzate per ospitare bagnanti con disabilità, a fronte di ben 4917 siti balneabili, circa il 12 per cento con conseguenze negative non solo sulla qualità delle vacanze per le persone con disabilità, ma anche con una perdita rilevante di flusso turistico per il nostro Paese.
Roberta Gatto