“Uno sguardo lungo trent’anni” verso la disabilità visiva
In un libro, la storia trentennale dell’Associazione retinopatici e ipovedenti siciliani (Aris). “Uno sguardo lungo trent’anni” è il titolo del volume scritto da Rocco di Lorenzo, tra i fondatori insieme a un gruppo di disabili visivi frequentanti l’istituto dei ciechi “Florio e Salamone” e di tanti altri. «Ricordo tanti compagni come me che effettuavano i viaggi della speranza all’estero per curare la retinite pigmentosa» ricorda l’autore del libro Rocco Di Lorenzo, «e quel 30 maggio del 1991, quando abbiamo fondato a Palermo la nostra associazione: da allora, numerosissime sono state le iniziative promosse, sia in ambito socio sanitario, culturale e raccolte fondi». Nel libro si racconta il lungo percorso nel volontariato siciliano attraverso il sostegno psicologico ai pazienti e alle loro famiglie. Senza tralasciare il sostegno alla ricerca scientifica, dalla prevenzione alla riabilitazione, la formazione di giovani ricercatori e professionisti.
«Essendo anche io negli anni ’90 uno dei “viaggiatori della speranza” a Mosca per curarmi dalla retinite pigmentosa» ricorda ancora Rocco Di Lorenzo, «erano state proprio quelle causalità a indirizzarmi verso la fondazione dell’Aris». «Questa associazione» sottolinea nella prefazione del libro Leoluca Orlando, sindaco di Palermo, «promuove da sempre l’attività di prevenzione, riabilitazione e integrazione dei disabili visivi e non posso che ringraziare il suo presidente Rocco Di Lorenzo per la sua attività in questi trent’anni, per aver promosso la ricerca, la prevenzione e il suo contributo anche al cambiamento culturale della nostra città di Palermo».
L’occasione per parlare del libro “Uno sguardo lungo trent’anni” è avvenuta sabato 8 luglio quando all’istituto di Formazione Politica “Pedro Arrube” di Palermo è stato presentato il libro. Presente il direttore della Formazione Ierfop Bachisio Zolo. «Con l’associazione Aris di Palermo ci accomunano i trent’anni di attività che anche Ierfop vanta» sottolinea Zolo, «e pur avendo in comune entrambe le associazioni l’attenzione verso la disabilità visiva, la nostra si differenzia per l’attività di formazione e di inclusione contro quella più scientifica e di ricerca medica dell’Aris: entrambe però, hanno iniziato e continuano una importante opera di aiuto alle persone disabili della vista».