Sardegna sempre più spopolata

Il Rapporto Acli “METE 2023” presentato a Cagliari nella Sala convegni della Fondazione di Sardegna presenta dati e numeri sulle migrazioni in Sardegna. Un’analisi basata sui dati dell’Osservatorio regionale delle migrazioni e redatta dal Centro regionale emigrazione-immigrazione delle Acli Sardegna. I numeri fanno emergere una situazione demografica con forti criticità: Il numero di abitanti in Sardegna continua a diminuire, il tasso di natalità è il più basso in Italia e quasi tutti i Comuni presentano un saldo naturale e migratorio negativo. E diventa sempre più concreto il rischio di avere nei prossimi anni una bassissima percentuale di persone in età lavorativa e un aumento ulteriore di anziani ultrasessantacinquenni.

Immigrazione e formazione

Riguardo all’immigrazione, nel report si registra una fase di stasi con una forte riduzione numerica. Tra gli immigrati prevalgono i titoli di licenza elementare o di media inferiore. Una quota minima possiede un diploma professionale, molti sono privi di ogni titolo di studio.

Il rapporto rileva come la Sardegna sia in contro tendenza rispetto al resto d’Italia per quanto concerne il settore della cura alla persona. È infatti bassa la presenza di immigrati impegnati nelle famiglie sarde nella cura degli anziani o disabili.

Diventa sempre più costante invece la presenza di giovani argentini che decidono di trasferirsi in Sardegna con la speranza di trovare un lavoro e di ottenere la nazionalità italiana grazie ad avi esistenti. Si tratta di un flusso migratorio interessante e che dovrà essere sostenuto con politiche di inclusione e di accoglienza.

Emigrazione

Sul fronte dell’emigrazione, invece i dati relativi alla presenza di sardi all’estero analizzati sulla base dei dati dell’Aire e degli iscritti ai circoli dei sardi all’estero (ossia la rete sostenuta dalla normativa regionale sull’emigrazione) dimostra il potenziale della rete dei sardi fuori dalla Sardegna rivelandosi come una grande risorsa per l’economia regionale e per l’identità culturale dell’isola.

Numeri preoccupanti anche quelli riguardanti la fuga di professionalità, di intelligenze, e creatività fuori dall’isola. Necessaria la promozione e la creazione di opportunità di lavoro per tutti mediante programmi di formazione mirati e rispondenti alla domanda del territorio e alla richiesta di servizi da parte delle imprese.

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