Budd-e, il robot che guida i non vedenti in ospedale
Per chi non vede, spesso è davvero difficile muoversi e orientarsi in spazi non conosciuti come musei, ospedali, centri commerciali e sportivi. E questo nonostante l’aiuto di ausili quali il bastone bianco o il cane guida. Ecco allora che Budd-e (Blind-assistive autonomous droid device), il robot progettato al Politecnico di Milano, si propone come sostituto di questi supporti all’autonomia, che fino a oggi sono stati indispensabili per ciechi e ipovedenti, ma che presto potrebbero essere mandati in pensione da questa perla tecnologica tutta italiana.
Gli obiettivi di Budd-e
Come dichiarato dai ricercatori, Budd-e si propone per «rendere spazi pubblici e servizi pienamente accessibili, funzionali e fruibili da soggetti ciechi e ipovedenti». Ma non solo: altro obiettivo importante è favorire l’interazione tra esseri umani e intelligenza robotica.
Come funziona
Questo innovativo strumento per l’autonomia si serve di mappe dettagliate per muoversi e caricate prima dell’attivazione. L’utente è collegato al robot attraverso un cavo flessibile costantemente in tensione, in modo tale che venga mantenuta la giusta distanza dal dispositivo. Budd-e guida la persona attraverso lo spazio mappato evitando gli ostacoli e adattando la velocità a quella dell’utente, più o meno come fa un cane guida.
I test
Il progetto del Politecnico ha incontrato il favore del Consiglio regionale dell’Uici lombarda partecipe ai test di sperimentazione con alcuni membri del gruppo di lavoro sull’autonomia, la mobilità e la vita indipendente. Nonostante ci siano ancora alcune cose da migliorare, come il fatto che il robot può muoversi solo su percorsi precedentemente stabiliti, i test stanno dando risultati molto positivi e si pensa già a una app che permetta di prenotare il dispositivo.
Roberta Gatto