Contrassegno invalidi, come funziona la Disability Card
Il «Contrassegno Unificato Disabili Europeo» (Cude) o «contrassegno di parcheggio per disabili» è un apposito permesso che serve ad agevolare la mobilità delle persone con disabilità. Infatti consente la circolazione delle auto da loro utilizzate, anche in zone a traffico limitato così come la sosta in spazi appositamente riservati. Viene rilasciato dal Comune di residenza ai non vedenti e ai titolari dello stato di invalidità civile o di handicap (Legge 104, art. 3 comma 3) che hanno anche un altro requisito, ovvero la «capacità di deambulazione sensibilmente ridotta o impedita».
Le segnalazioni
Non sempre però, l’esibizione agli impiegati del Comune della “Carta europea della disabilità” (o “disability card”) rilasciata dall’Inps dà diritto al rinnovo del contrassegno. In molti non l’accettano e viene persino chiesta una nuova certificazione medica. E questo, nonostante il Comune, sia già in possesso, sin dal primo rilascio del contrassegno, della documentazione sanitaria che attesta l’invalidità per patologie che non sono sottoposte a visita di revisione.
I costi della burocrazia
Inutile chiedere agli impiegati del Comune di applicare le norme in vigore sulla Disability Card, proprio il documento rilasciato dall’Inps successivamente a domanda e concessa a persone con invalidità e/o disabilità gravi certificate. Proprio con la Disability Card si attesta la propria condizione di disabilità presso gli uffici pubblici senza dover esibire certificati cartacei o i verbali di invalidità rilasciati dalla Commissioni medico-legali, sia di accedere a beni e servizi, pubblici o privati, gratuitamente o a tariffe agevolate. Un vero e proprio controsenso. Dai Comuni rispondono che si attengono alla procedura tradizionale per il rinnovo del pass disabili ignorando come esistano nuove leggi che servono a semplificare la vita proprio di chi ha una disabilità.
La risposta del ministero per le Disabilità
Il ministero per le Disabilità ha risposto ribadendo come: «ai sensi dell’articolo 6 del Dpcm 6 novembre 2020 “Definizione dei criteri per il rilascio della Carta europea della disabilità in Italia”, i titolari della Carta possono ottenere le agevolazioni previste semplicemente “esibendo la stessa, senza ulteriori formalità o richieste da parte delle amministrazioni dello Stato dei soggetti pubblici e privati che hanno sottoscritto le convenzioni, salvo la verifica della titolarità della Carta”». In soldoni, «la Carta Europea della Disabilità può quindi essere utilizzata per certificare la propria condizione di disabilità presso gli uffici pubblici, sostituendo a tutti gli effetti i certificati cartacei e i verbali».
Sempre il ministero per le Disabilità precisa come «la Disability card può essere esibita, in sostituzione delle altre certificazioni, anche ai fini del rilascio del Contrassegno Cude. Su autorizzazione del richiedente, infatti, i competenti Uffici comunali hanno la possibilità di utilizzare la Carta per verificare, con procedura telematica, il tipo o il grado di disabilità e, quindi, la sussistenza o meno dei requisiti necessari ai fini del rilascio o del rinnovo del Cude. Si realizza, in questo modo» sottolinea ancora il ministero della Disabilità, «una semplificazione negli adempimenti, coniugando il principio dell’inclusione e della tutela dei diritti delle persone con disabilità, con quello dell’efficienza e del buon andamento dell’azione amministrativa».
A questo scopo, il Ministro ha già rappresentato alle competenti Commissioni di Camera e Senato, nel corso delle audizioni sulle linee programmatiche, «l’intenzione di ampliare il campo di applicazione della Carta a livello nazionale».