Pass parcheggio, sì o no per le persone nello spettro autistico e con disabilità psichica?
Fa discutere la modalità di assegnazione del pass parcheggio alle persone nello spettro autistico e con disabilità psichica. Proprio questi infatti, rivendicano il diritto a usufruire dei parcheggi riservati alle persone con ridotta capacità motoria.
A portare in luce il problema è Alessandra Giuliani, madre di un ragazzo autistico di 22 anni a cui è stato riconosciuto l’accompagnamento, ovvero la disabilità gravissima.
La petizione
Così, la Giuliani ha lanciato una petizione su Change.org che ha già raccolto circa 40mila firme.
Secondo la donna, l’assegnazione del pass è attualmente a discrezione delle Asl, ma questo metterebbe in atto una discriminazione, «una ingiusta differenziazione tra Comune e Comune».
La necessità di una legge chiara
In Italia non esiste una legge in merito, ma solo un parere scritto non vincolante, espresso nel 2015 dal Ministero dei trasporti: secondo quanto dichiarato dal Ministero, il pass può essere rilasciato anche a persone con capacità motoria nella norma ma che, a causa della loro disabilità, non possono effettuare spostamenti in modo autonomo; tuttavia, la decisione sull’assegnazione competerebbe “solo all’Ufficio medico legale dell’Azienda Sanitaria Locale di appartenenza del disabile che, per propria competenza e sotto la propria responsabilità, potrà determinare e certificare, secondo scienza e coscienza, il diritto all’autorizzazione valida su tutto il territorio europeo”.
Nel caso della signora Giuliani, la Asl di competenza ritiene il figlio privo dei requisiti necessari e sottolinea che, appunto, non esiste una legge che sancisca tale diritto.
Nel caso specifico, il ragazzo riesce a camminare, ma «ha le gambe storte e non ha la percezione dei pericoli».
La situazione resta per ora controversa e di difficile risoluzione. Da qui la necessità di una legge in grado di fare chiarezza sui requisiti così da consentire a una persona con disabilità psichica il diritto al pass per il parcheggio.
Roberta Gatto