L’autonomia passa anche attraverso la moda
Anche le persone con disabilità hanno diritto a vestirsi comodi e secondo il proprio gusto personale. Sembra una cosa scontata, ma non lo è. Soprattutto per chi deve convivere con una disabilità, infatti, spesso è difficile, se non addirittura impossibile, indossare alcuni capi di abbigliamento come ad esempio camicie e giacche eleganti per via della presenza di bottoni e cuciture. Ecco allora che si deve rinunciare a un look da cerimonia in favore di una tuta da ginnastica, mettendo da parte l’eleganza (e il piacere di indossare capi alla moda) in favore della praticità. Non è forse anche questa una forma di discriminazione?
Per alcuni stilisti la risposta è sì. Per fortuna, le cose stanno cambiando e sempre più realtà del settore si stanno interessando a questa problematica.
La moda adattiva
Non è più la persona ad adattarsi all’abito, ma è l’abito che deve adattarsi alla persona. Con questo obiettivo in mente, alcuni professionisti della moda stanno operando un cambiamento epocale nel mercato del fashion. Tra le aziende più attente alle esigenze estetiche dei clienti con disabilità troviamo la collezione “Adaptive 2022” di Iulia Barton in grado di presentare modelli per persone con e senza disabilità. Questo marchio italiano si impegna a creare abiti che siano alla moda, funzionali e adatti alle persone con disabilità, comodi, unisex e “green”.
Eleganza inclusiva Made in Italy
Il nostro Paese, si sa, eccelle nel mercato del fashion a livello mondiale. non sorprende quindi che un’altra realtà come Lydda Wear abbia sede a Padova. L’azienda fondata da Pier Giorgio Silvestrin ha iniziato a produrre abbigliamento accessibile già negli anni ’90. Inizialmente lo faceva per il fratello con paraplegia, poi per tutti con l’apertura dello store online nel ‘97.
Altra eccellenza, stavolta dal Canada, ma con un cognome tutto italiano è la stilista Izzy Camilleri. Dopo aver confezionato abiti su misura per una persona che utilizzava una sedia a rotelle, ha lanciato la linea IZ Adaptive nel 2009. E infatti, la linea progettata dalla fashion designer canadese offre oggi capi alla moda e funzionali come i Seamless Back Pant progettati per ridurre il rischio di piaghe da decubito.
Moda inclusiva dagli Usa
Spostandoci negli Stati Uniti, invece, troviamo un marchio tra i più famosi e apprezzati di sempre: stiamo parlando di Tommy Hilfiger che ha lanciato la collezione “Adaptive” nel 2016. Pensando alle esigenze dei suoi figli autistici, lo stilista ha creato una linea che nel 2017 ha raggiunto anche Europa, Giappone e Australia. La collezione lanciata da Hilfiger per bambini e adulti offre dettagli adattati alle esigenze di mobilità ridotta, come chiusure magnetiche e aperture laterali, senza però discostarsi dalle altre collezioni per qualità e design.
Moda inclusiva anche online
Un altro brand che spopola sul web è senza dubbio Zalando, la società tedesca che ha aperto una sezione dedicata alla moda adattiva per donne, uomini e bambini. Questa sezione offre abbigliamento e accessori comodi e adattabili a diverse esigenze, senza dimenticare un design accattivante e colorato.
Realtà giovani
A chiudere questa carrellata, troviamo altri due marchi italiani di due giovani stiliste come Silvia Barbieri Selva e di Maurizia Lorenzetti, studentessa con disabilità motoria che ha progettato un kimono adattivo con una chiusura in velcro, pensato per adattarsi facilmente alle esigenze di mobilità ridotta.
Sembra quindi che il mercato della moda, soprattutto grazie all’impegno dei giovani designer, stia finalmente aprendo le porte alle esigenze delle persone con disabilità così da garantirne l’autonomia a 360° e strizzando allo stesso tempo l’occhio a un po’ di sana vanità.
Roberta Gatto