Sei disabile? Meglio non dirlo al lavoro
A dirlo è uno studio della Boston Consulting Group svolto in 16 Paesi nel mondo: il 43 per cento di chi ha avuto il coraggio dichiarare la propria disabilità nella propria organizzazione di lavoro ha ricevuto poi discriminazioni. Chi ha una disabilità o una condizione di salute che limita alcune attività fondamentali, spesso riporta livelli inferiori di inclusione sul posto di lavoro rispetto ai colleghi che non hanno invece disabilità.
Lo studio condotto da Boston Consulting Group (Bcg) è stato svolto attraverso sondaggi su quasi 28mila dipendenti in 16 Paesi nel mondo. I dati che emergono dicono che le persone che dichiarano una disabilità sul posto di lavoro sono circa il 25 per cento. E subito emerge un dato contrastante: la maggior parte delle aziende, invece, riferiscono di avere pochi dipendenti con disabilità, in pratica dal 4 al 7 per cento in media.
Secondo invece le stime della ricerca Bcg, il problema riguarda circa un quarto della forza lavoro.
Nel caso poi delle disabilità invisibili, le persone che le detengono, tendono a nascondere o negare la propria condizione per paura di essere emarginate o di non avere eque opportunità di carriera. Oltre alle differenze individuate, nello studio si rileva come le persone con disabilità abbiano un’esperienza lavorativa tendenzialmente più negativa. Chi infatti presenta una disabilità, la probabilità di dichiararsi felici nel posto di lavoro scende di 6 punti percentuali. Questi lavoratori affermano anche come il lavoro abbia un impatto negativo sul proprio benessere mentale e fisico, e sulle relazioni con amici e familiari con maggiore frequenza (+15 per cento).
In Italia i dipendenti intervistati che riportano una disabilità o una condizione di salute cronica sono il 21 per cento. Il 46 per cento di questi dichiara di non aver rivelato la propria disabilità sul posto di lavoro per timore di discriminazioni e pregiudizi mentre il 43 per cento che ha avuto il coraggio di farlo afferma invece di aver subito discriminazioni.
Bachisio Zolo